Soko J-22(M) Orao 2 | |
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Soko J-22 Orao esposto al museo dell'aeronautica di Belgrado | |
Descrizione | |
Tipo | ricognizione/addestramento/attacco |
Equipaggio | 1 |
Costruttore | SOKO CNIAR |
Data primo volo | 31 ottobre 1974 |
Data entrata in servizio | 1978 |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 13,02 m |
Apertura alare | 9,30 m |
Altezza | 4,52 m |
Superficie alare | 26,0 m² |
Peso a vuoto | 5 750 kg |
Peso max al decollo | 10 900 kg |
Propulsione | |
Motore | 2 turbogetti Turbomecanica/Orao (su licenza Rolls-Royce plc) |
Spinta | 44 kN |
Prestazioni | |
Velocità max | 1 130 km/h |
Autonomia | 1 320 km |
Tangenza | 15 000 m |
Armamento | |
Cannoni | 2 Gryazev-Shipunov GSh-23L da 23 mm |
fino a 2.800 kg in carichi esterni | |
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Il Soko-CNIAR J-22 Orao ("Aquila") è un aereo da attacco al suolo e ricognizione sviluppato dalla joint-venture dell'industria jugoslava SOKO e della romena IAR.
Il progetto dell'Orao si deve all'esigenza dell'aeronautica militare jugoslava di sostituire nelle proprie file il precedente SOKO J-1 Jastreb ("Falco") di produzione nazionale, dotato di armamento offensivo non più adeguato alle esigenze operative, e lo statunitense Republic F-84 Thunderjet, che cominciava a risentire dell'anzianità progettuale.
Il 20 maggio 1971 il governo rumeno e jugoslavo firmarono un accordo per la formazione dello YuRom, una joint venture con compiti di ricerca e sviluppo in campo aeronautico. Il programma era diretto dall'ingegnere Teodor Zanfirescu per la Romania e dal colonnello Vidoje Knezevic per la Jugoslavia.
I requisiti richiesti erano quelle di un velivolo leggero, da costruire usando componenti nazionali ma compatibili con gli standard occidentali di facile realizzabilità e manutenzione. L'aereo era un Bi-turbina monoplano ad ala alta. All'inizio i progettisti avevano previsto un aereo supersonico mono-turbina, ma poiché la Romania all'epoca faceva parte del Patto di Varsavia, il governo inglese non concesse la licenza di costruzione della turbina, e quindi venne scelta la soluzione di due turbine Turbomecanica/Orao Viper Mk 632-47 meno potenti, prodotte localmente su licenza della britannica Rolls-Royce plc. Sebbene in fase progettuale si fosse deciso di utilizzare una versione dotata di postbruciatore, a causa delle molte difficoltà nella messa a punto si optò in fase di pre-produzione per una versione più semplice priva di questo dispositivo. Durante gli anni ottanta, entrambi i paesi svilupparono versioni leggermente differenti quando le nuove tecnologie dei post-bruciatori potevano essere meglio sfruttate.
La versione rumena fu denominata IAR-93 mentre quella jugoslava J-22 Orao.
La Jugoslavia ricevette 124 esemplari e sviluppò altre due versioni, mentre la Romania ordinò 36 esemplari della versione IAR-93A e 165 della versione IAR-93B, ma solo una parte di questi entrò in servizio.
Il primo prototipo di costruzione jugoslava, volò per la prima volta il 31 ottobre 1974 dall'aeroporto di Batajnica, simultaneamente al primo volo del prototipo romeno alla base aerea di Bacău.
Il prototipo numero 25002, volò per la prima volta nel novembre 1976 dall'aeroporto di Batajnica, ai comandi del maggiore Vladislav Slavujevic.
Il terzo esemplare, numero 003, una versione biposto pre-produzione, volò il 4 luglio 1977, ma rimase distrutto in un incidente circa un anno più tardi a causa di problemi nell'impennaggio di coda. Nonostante questo la produzione continuò e i primi esemplari di pre-produzione vennero consegnati nel 1978 all'Air Force Aircraft Testing Facility di Belgrado, mentre la produzione di serie venne realizzata a Mostar, in Bosnia ed Erzegovina.
Il 22 novembre 1984, il velivolo jugoslavo #25101 pilotato in un test da Marjan Jelen superò il muro del suono in picchiata sopra la base di Batajnica, diventando il primo aereo costruito in Jugoslavia a superare la velocità Mach 1, velocità che tuttavia non venne mai raggiunta in volo orizzontale.
La prima unità della JRV a ricevere i velivoli J-22 Orao fu il 351º Squadrone ricognitori della 82ª Brigata Aerea di Cerklje in Slovenia. Fino alla dissoluzione della Jugoslavia furono solo tre gli squadroni interamente equipaggiati con J-22 d'attacco e NJ-22 d'addestramento/attacco: il 238º Squadrone Cacciabombardieri della 82ª Brigata Aerea, il 241° della 98ª Brigata Aerea di Skopski Petrovac e il 241º Squadrone del 127º Reggimento Cacciabombardieri.
All'inizio della dissoluzione della Jugoslavia, dovuta alla secessione della Slovenia, i J-22 Orao volarono sui cieli sloveni solo a scopo dimostrativo senza tuttavia bombardare.
Durante il proseguimento delle guerre di secessione jugoslave, nei primi anni novanta, questi velivoli furono ampiamente usati nelle missioni belliche in Croazia e in Bosnia ed Erzegovina. Nel primo anno del conflitto soltanto tre di questi aerei vennero abbattuti.
Dopo l'indipendenza della Slovenia la 82ª Brigata Aerea venne ridislocata da Cerklje alla base di Zalužani presso Banja Luka in Bosnia ed Erzegovina. All'inizio della guerra in Bosnia ed Erzegovina la JNA lasciò il 238º Squadrone alle forze della Repubblica Srpska che furono impegnati in poche azioni di combattimento all'inizio del conflitto.
Gli esemplari serbi combatterono contro la NATO nel 1999 durante la guerra del Kosovo; secondo fonti serbe, un J-22 abbatté un missile da crociera Tomahawk. Questo fu l'unico successo ottenuto durante un'intercettazione aria-aria da un Orao.[senza fonte] Tra gli Orao perduti uno si schiantò contro una collina in Kosovo, altri undici vennero distrutti al suolo, la maggior parte dei quali sulla base aerea di Ponikve, presso Užice, quando durante un attacco aereo della NATO venne colpito un hangar con sei J-22 Orao e due MiG-21, che rimasero sepolti dalle macerie. Alla fine della guerra la maggior parte degli esemplari si salvò dai violenti bombardamenti della NATO.
La maggior parte degli aerei J-22 Orao sono stati dismessi e tra questi 16 sono in mostra in musei dell'aviazione.[3].