Svetozar Ćorović

Svetozar Ćorović

Svetozar Ćorović (Светозар Ћоровић) (Mostar, 29 maggio 1875Mostar, 17 aprile 1919) è stato uno scrittore serbo.

Dopo aver effettuato studi commerciali, svolse contemporaneamente l'attività di commerciante, di scrittore e di fervente patriota.

Dal 1887 pubblicò varie opere in molti giornali e riviste come Golub ("Il piccione"), Neven, Bosanska Vila ("Fata bosniaca"), Luča, Otadžbina ("Patria") e Brankovo Kolo.[1]

Fu un membro attivo della Società di Mostar chiamata "Gusle". Ha anche partecipato ad altre attività letterarie e culturali serbe. Fu editore del calendario Neretljanin (1894-1895), iniziatore ed editore dei primi tre numeri della rivista Zora ("Alba") (1896-1901), membro del comitato editoriale del giornale di opposizione Narod ("Gente") (1907).[1] Anche i suoi contemporanei Jovan Dučić e Aleksa Šantić vivevano a Mostar e insieme a lui hanno creato la famosa Troika culturale e letteraria di Mostar.[2]

Nel 1908, a causa della sua avversione al regime austro-ungarico presente in Bosnia-Erzegovina fu costretto ad espatriare in Italia.[3]

Durante la prima guerra mondiale venne catturato ed imprigionato. Ammalatosi di tubercolosi, morì nel 1919.[3]

Ha scritto numerose opere: ha pubblicato una dozzina di libri di racconti, quasi altrettanti romanzi e diverse opere teatrali.[1]

Il suo esordio letterario avvenne in età giovanile con una serie di poesie di tematiche amorose e patriottiche. In breve tempo, però optò per la prosa, tramite la quale dipinse quadri di personaggi e scenari della antica Erzegovina, immersi talvolta in atmosfere commoventi e toccanti, e in altre occasioni in pagine fresche e vivaci. Le sue furono descrizioni di vite quotidiane della gente, con le sue paure, aspirazioni, speranze, ansie, a volte il suo dolore e la disperazione, e talvolta il suo amore e felicità. I suoi personaggi sono sacerdoti, mercanti, artigiani, soldati, vicini e amici.[2]

Il pretesto della rievocazione del passato, Ćorović lo utilizzò per analizzare le difficoltà contemporanee, in primis la guerra mondiale e la lotta per l'indipendenza.[3]

Il premio letterario "Svetozar Ćorović" viene assegnato in suo onore dalla Serbia e dalla Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina.[2]

Sposò la sorella di Alekse Šantić, Radojko Šantić; suo fratello era Vladimir Ćorović, un illustre storico serbo che fu ucciso nel 1941 durante la seconda guerra mondiale in Grecia.[2]

Opere principali

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  • Poletarke, poesie, 1894
  • Krvni mir, poesie, 1897
  • Razoreno gnijezdo, poesie, 1898
  • Iz moje domovine, poesie, 1898
  • Ženidba P. Karantana, ("Il matrimonio di P. Karantan"), romanzo, 1905
  • Majčina sultanija, ("Sultania"), romanzo, 1906
  • Stojan Mutikaša, ("Stojan l'intrigante"), romanzo, 1907
  • Moji poznanici, ("I miei conoscenti"), novella, 1909
  • U časovima odmora, ("Nei momenti di riposo"), novella, 1910
  • Zulumćar, ("Il malfattore"), dramma 1911
  • Komšije, ("I vicini"), novella, 1912
  • Jarani, romanzo, 1913
  • U ćelijama, ("Nelle celle"), novella, 1913
  • Ajša, dramma
  • Brdani, ("I montanari"), romanzo, 1919
  • Medu svojima, ("In mezzo ai miei"), romanzo 1921
  1. ^ a b c (BS) Svetozar Ćorović, su serbianforum.org. URL consultato il 7 luglio 2018.
  2. ^ a b c d (BS) Svetozar Ćorović, su biografija.org. URL consultato il 7 luglio 2018.
  3. ^ a b c le muse, III, Novara, De Agostini, 1964, p. 449.
  • (SR) Jovan Skerlić, Istorija nove srpske književnosti, Belgrado, 1921.

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