Yitro, Yithro, o Yisro (in ebraicoיִתְרוֹ?, "Ietro", seconda parola e incipit di questa parashah) diciassettesima porzione settimanale della Torah nel ciclo annuale ebraico di letture bibliche dal Pentateuco, quinta nel Libro dell'Esodo. Rappresenta il passo 18:1-20:23[1] di Esodo.
La parashah narra dei consigli organizzativi che Ietro dà a Mosè e la rivelazione dei Dieci Comandamenti da parte di Dio agli Israeliti sul Monte Sinai. Gli ebrei della diaspora la leggono durante il diciassettesimo Shabbat dopo Simchat Torah, generalmente a fine gennaio o in febbraio. Gli ebrei inoltre leggono parte della parashah, Esodo 19:1-20:23[2], quale lettura della Torah nel primo giorno della festa ebraica di Shavuot, che commemora la trasmissione dei Dieci Comandamenti.
I Dieci Comandamenti (illustrazione da una figurina biblica pubblicata nel 1907 dalla Providence Lithograph Company)
Nella prima lettura, il suocero di Mosè Ietro viene a sapere tutto ciò che Dio aveva fatto per gli Israeliti e porta la moglie di Mosè Zippora e i suoi due figli, Gherson (“Sono un emigrato in terra straniera”) e Eliezer (“Dio è venuto in mio aiuto") a Mosè nel deserto al Monte Sinai.[4] Ietro gioisce, benedice Dio e offre sacrifici a Dio.[5]
Nella seconda lettura, il popolo rimane dalla mattina alla sera ad aspettare Mosè che giudichi le loro dispute.[6] Ietro consiglia a Mosè di far conoscere la legge e poi di scegliere degli uomini capaci, onesti e fidati, timorosi di Dio, da nominare come capi affinché giudichino amministrando giustizia al popolo, e che portino a Mosè solo le cause difficili.[7]
La promulgazione della Legge sul Monte Sinai (illustrazione del 1728 dalle Figures de la Bible)
Nella quarta lettura, esattamente tre mesi dopo aver lasciato l'Egitto, gli Israeliti entrano nel deserto ai piedi del Monte Sinai.[10] Mosè sale sul Monte e Dio gli dice di annunciare agli Israeliti che, se obbediranno fedelmente Dio e custodiranno l'Alleanza, «voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli... un regno di sacerdoti e una nazione santa.»[11]
Nella quinta lettura, quando Mosè riferisce agli anziani, tutti rispondono: "Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo!". Mosè torna dal Signore e riferisce le parole del popolo.[12] Dio istrusce Mosè che il popolo rimanga puro, che si lavino gli abiti e si preparino per il terzo giorno, quando Dio sarebbe disceso rivelandosi al popolo, sul Monte Sinai.[13] Dio dice a Mosè di mettere delle delimitazioni intorno alla montagna, minacciando di morte chi avesse toccato la montagna, e Mosè esegue.[14]
All'alba del terzo giorno, ci sono tuoni e lampi, e una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che è nell'accampamento viene scosso da tremore.[15] Mosè porta il popolo ai piedi della montagna.[16] Il Monte Sinai è ora tutto coperto di fumo e trema violentemente, il suono della tromba aumenta sempre più forte, e Dio risponde a Mosè nel tuono.[17]
Nella sesta lettura, Dio discende sulla cima del Monte Sinai e chiama a sé Mosè.[18] Dio nuovamente comanda Mosè di scongiurare il popolo «di non irrompere verso il Signore per vedere, altrimenti ne cadrà una moltitudine!»[19]
Nella settima lettura, vedendo lampi e tuoni e la montagna che fumava, il popolo si ritirò intimorito e chiese a Mosè di parlar loro, "ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo!"[20] Dio disse a Mosè di riferire al popolo di non fare idoli d'argento o d'oro, ma un altare di terra per i sacrifici.[21] Dio proibì un altare di pietra fatto di pietre tagliate.[22] Proibì inoltre i gradini per salire all'altare, in modo che non si scoprisse la nudità dei sacerdoti.[23]
Nella Maqam[41] settimanale, gli ebrei sefarditi ogni settimana basano i loro canti del servizio religioso sul contenuto della rispettiva parashah settimanale. Per la Parashah Yitro, i sefarditi usano la Maqam Hoseni, una maqam che esprime bellezza. Tale maqam è appropriata per questa parashah, poiché contiene l'episodio degli Israeliti che ricevono i Dieci Comandamenti.
Le labbra di Isaia vengono unte col fuoco (dipinto di Benjamin West del 1784)
Sia la parashah che la haftarah descrivono la rivelazione di Dio. Entrambe riportano Esseri Divini con le ali.[44] Sia la the parashah che la haftarah descrivono la presenza di Dio accompagnata da tremore e fumo.[45] Inoltre entrambe affermano di rendere Israele una nazione santa.[46]
Libro dei morti, capitolo 125. Antico Egitto, 1500–1400 a.e.v. Ristampato in (EN) da Ernest Alfred Wallis Budge. The Egyptian Book of the Dead (The Papyrus of Ani) Egyptian Text, Transliteration and Translation, 195–205. New York: Dover Publications, 1967. (analogia coi Dieci Comandamenti).
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^Nei servizi di preghieramizrahì e sefarditimedio-orientali, ogni Shabbat la congregazione conduce i servizi religiosi usando una maqam differente. La maqam araba (مقام), che in arabo letteralmente significa 'posto', è un tipo di melodia standard con una rispettiva serie di intonazioni. Le melodie usate in una data maqam devono esprimere uno stato emotivo del lettore lungo tutto il percorso liturgico (senza cambiare testo).
^Isaia 6:1-7:6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
^Isaia 9:5-6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.