All'età di 19 anni Albert Maignan lasciò le sponde della Sarthe e si trasferì a Parigi per studiare Legge. Si laureò due anni dopo, ma, durante gli studi, si dedicò con passione alla pittura, sicché nel 1865 decise di abbracciare l'arte. In quel periodo entrò in contatto con il pittore Jules Noël, che sostenne la sua scelta e lo accolse come allievo.
Nel 1867 un suo lavoro fu accettato al Salon degli artisti francesi, dove in seguito egli avrebbe esposto regolarmente per tutta la vita.
Nel 1868 realizzò delle vedute di Rouen e una serie di lavori tratti da un viaggio in Italia, in Spagna e in Africa: vedute di Cordova, Siviglia e Suez, un anno prima che il famoso canale venisse inaugurato. L'anno seguente lasciò Jules Noël ed entrò nell'atelier di Évariste-Vital Luminais.
Con l'opera "Cristo chiama a sé gli afflitti" ottenne la medaglia di bronzo del Salon nel 1874. Dopo due anni ricevette la medaglia d'argento e nel 1879 la medaglia d'oro. La sua fama si consolidò definitivamente con il conferimento della Legion d'Honneur nel 1895 e la medaglia d'onore dell'Expo di Parigi del 1899 con il quadro "La morte di Carpeaux". Nel 1905, infine, venne eletto membro dell' "Institut de France".
Nella prima parte della sua carriera Maignan si dedicò prevalentemente alla pittura di illustrazione storica, sebbene egli non abbia mai trascurato la ritrattistica, e, forse sotto l'influenza di Henri Regnault, si sia prodotto anche in una serie di opere di impronta spagnola e orientaleggiante. In seguito però, verso il 1889, finì per prediligere l'attività di decoratore, con affreschi e tele da inserire nei rivestimenti decorativi delle pareti. Dopo il 1890 fu sempre più sospinto verso questa forma di pittura, grazie anche al gran numero di prestigiose commissioni che ricevette.
Decorò il "Salone delle Lettere" del Municipio di Parigi, la "Sala delle Feste" dell'Expo del 1889 e la Sala principale della Camera di commercio e industria di Saint-Étienne. Proprio in quest'ultima occasione disegnò anche i cartoni per gli arazzi della stessa Sala. Ricevette quindi dallo Stato l'incarico per un ciclo di arazzi che ancora oggi ornano la "Sala delle conferenze" del Palais du Luxembourg.
Contemporaneamente partecipava con altri artisti alle decorazioni della nuova Opéra-Comique, realizzando molte opere da collocare nel foyer di questo mitico edificio, e lavorò agli affreschi di "Notre Dame de la Consolation". Nel 1900 mise mano anche agli affreschi per la Sala del ristorante della nuova Gare de Lyon: Le Train Bleu. Ebbe diversi allievi, fra cui Joseph-Marius Avy, genero di Albert Besnard.
Albert Maignan si spense all'età di 63 anni a Saint-Prix (Val-d'Oise), un borgo di 800 anime a 15 Km da Parigi.
Le città di Beaumont-sur-Sarthe (suo paese natale) e di Le Mans gli hanno intitolato una strada.
Palazzo delle Belle arti di Lilla: Amiral Carlo Zeno.
Gare de Lyon, ristorante "Le Train Bleu": Orange nella Sala Grande e Vendanges en Bourgogne nella Sala dorata 1900.
Foyer dell'Opéra-Comique di Parigi: Il soffitto e 4 pannelli alle pareti 1898.
Palais du Luxembourg, Grand Salon del Senato: Complesso di 7 arazzi Gobelins: Apollon et Daphné métamorphosée en laurier
Museo della Piccardia a Amiens: l'insieme delle collezioni e numerosi dipinti di Albert Maignan accumulati durante la sua carriera è stato attribuito a questo edificio con atto testamentario.
Dominique Mallet, Albert Maignan et son œuvre. Conférence au Mans le 14 novembre 1912.
Dominique Mallet, Albert Maignan et son oeuvre, La Revue historique et archéologique du Maine, Tomo LXXIII, Le Mans, Ediz. Mamers, 1913.
Albert Maignan, Albert Maignan, peintre, collezione Félix Potin.
AA.VV., Le Train Bleu, Ediz. Presse Lois Unis Service, Parigi, 1990. - ISBN 2-908557-01-0
Cécile Ritzenthaler, L'Ecole des Beaux-Arts du XIXeme siècle. Les Pompiers, Ediz. Mayer, Parigi 1987
Chantal Gastinel-Coural, La Manufacture des Gobelins au XIXeme siècle, catalogo della mostra della galleria nazionale della tappezzeria a Beauvais, Ediz. Administration générale du Mobilier Nationale, Parigi 1996.
Lettere manoscritte di Maignan e di Achille Vogue a Maignan (Fondazione Custodia)