María Guerrero

María Ana de Jesús Guerrero Torija

María Ana de Jesús Guerrero Torija (Madrid, 17 aprile 1867Madrid, 23 gennaio 1928) è stata un'attrice teatrale spagnola[1].

Dopo aver terminato gli studi presso il Colegio de San Luis de los Franceses di Madrid, studiò, a partire dal 1885, arte drammatico con la attrice Teodora Lamadrid. Debutto il 28 ottobre 1885 con l'opera Sin familia, de Miguel Echegaray al Teatro de la Comedia di Madrid.

Dal 1890, come prima attrice del teatro spagnolo, ha recitato nelle opere classiche e di José Echegaray con grande successo. Ha continuato i suoi studi a Parigi, con l'attore e regista Benoît-Constant Coquelin nel 1891. Tornata in Spagna, ha iniziato a lavorare presso il Teatro de la Comedia.

Nel 1894, lasciò la compagnia di Emilio Mario per crearne una propria. Un anno più tardi recitò con l'attrice Sarah Bernhardt nell'opera, in francese, La Sfinge.

Sposò, il 10 gennaio 1896, l'attore Fernando Díaz de Mendoza, un aristocratico in rovina, con il quale ha fondato la sua compagnia teatrale. Ebbero due figli:

Dopo la nascita dei suoi due figli, nel 1899 ha intrapreso un tour in America Latina e un anno più tardi, un altro in Francia, Belgio e Italia. Nella città argentina di Córdoba, è stata una delle madrine dell'inaugurazione del Teatro del Libertador General San Martín; a Buenos Aires, ha inaugurato il Teatro Avenida e nel 1925 ha recitato al Manhattan Opera House di New York.

A Madrid vi è un teatro che porta il suo nome, il Teatro María Guerrero.

Morì il 23 gennaio 1928 per un attacco di uremia. Fu sepolta nel Cementerio de la Almudena.

Ritratto di María Guerrero come Doña Inés per Raimundo de Madrazo (1891)
María Guerrero nel ruolo di María Rodríguez de Monroy nell'opera Doña María la Brava (1909)
María Guerrero con Emilio Thuillier in Doña Desdenes (1912)
Gran Croce dell'Ordine civile di Alfonso XII - nastrino per uniforme ordinaria
— 18 luglio 1922[3]
  1. ^ Fallecimiento de doña María Guerrero
  2. ^ Notas teatrales, su hemeroteca.abc.es, Diario ABC, 30 maggio 2011.
  3. ^ Gaceta de Madrid n° 199 del 18 luglio 1922, pagina 206.

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