Metilone | |
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Nome IUPAC | |
1-(1,3-Benzodiossol-5-il)-2-(metilamino)-1-propanone | |
Nomi alternativi | |
3,4-metilendiossi-N-metilcatinone MDMC βk-MDMA M1 | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C11H13NO3 |
Massa molecolare (u) | 207,2 |
Numero CAS | |
PubChem | 45789647 |
SMILES | CC(C(=O)C1=CC2=C(C=C1)OCO2)NC |
Indicazioni di sicurezza | |
Metilone (nome IUPAC: 1-(1,3-Benzodiossol-5-il)-2-(metilamino)-1-propanone), chiamato anche come 3,4-metilendiossi-N-metilcatinone, MDMC, βk-MDMA o con il termine slang M1, è un farmaco psicoattivo e stimolante catione simile all'ecstasy, ma che presenta effetti meno forti ma più costanti. Essa si presenta come una polvere bianca cristallina o come un liquido dalla colorazione gialla. La durata degli effetti varia dalle 3 alle 5 ore e il consumo viene effettuato tramite ingerimento, aspirazione o respirazione dei fumi provati dalla sua combustione.[1]
L'unica differenza strutturale del metilone rispetto a MDMA è la sostituzione di due atomi di idrogeno con un atomo di ossigeno nella posizione β del nucleo di feniletilammina, formando un gruppo chetonico.[2]
Il metilone è stato sintetizzato per la prima volta dai chimici Peyton Jacob III e Alexander Shulgin nel 1996 per potenziali usi come antidepressivo.[3] A partire dal 2004, il metilone è stato venduto per uso ricreativo, sfruttando l'assenza dei divieti giuridici di questo composto in molti paesi.