Michelangelo Celesia

Michelangelo Celesia, O.S.B.
cardinale di Santa Romana Chiesa
Pax
 
Incarichi ricoperti
 
Nato13 gennaio 1814 a Palermo
Ordinato presbitero24 luglio 1836
Nominato abate ordinario25 marzo 1850 da papa Pio IX
Nominato vescovo23 marzo 1860 da papa Pio IX
Consacrato vescovo15 aprile 1860 dal cardinale Girolamo d'Andrea
Elevato arcivescovo27 ottobre 1871 da papa Pio IX
Creato cardinale10 novembre 1884 da papa Leone XIII
Deceduto14 aprile 1904 (90 anni) a Palermo
 
Tomba del Cardinale Celesia nella Cattedrale di Palermo

Michelangelo (al secolo Pietro Geremia) Celesia (Palermo, 13 gennaio 1814Palermo, 14 aprile 1904) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.

Nacque a Palermo il 13 gennaio 1814, figlio di Lancellotto Celesia, marchese di Sant'Antonino e Giuseppa Caruso Azzolini. Compì gli studi letterari, filosofici e teologici nel monastero della Scala, dove poi fu anche maestro dei novizi. Priore nel monastero della Maddalena a Messina e in quello di Militello, il 25 marzo 1850 fu nominato abate di Montecassino.

Fu in seguito procuratore generale dell'ordine e il 16 marzo 1860, proposto dal re Francesco II di Borbone, fu nominato da Pio IX vescovo di Patti. Gli fu tuttavia impedito di prendere subito possesso di questa sede perché, avendo egli prestato giuramento presso il governo borbone, rifiutò di giurare lealtà al governo italiano.

Costretto in esilio tra Palermo e Roma, governò la diocesi per mezzo di lettere pastorali e tramite il vicario generale. Solo alcuni anni più tardi, nel 1865, grazie ad un'amnistia, poté raggiungere Patti. Nei pochi anni trascorsi in diocesi effettuò una visita pastorale, nonostante il morbo asiatico, e inviò una relazione ad limina, documento accorato ed autobiografico, che descrive le difficoltà interne provocate da parroci inetti e indisciplinati, ed esterne provocate dal Governo italiano con le sue pretese di intromissione con il regio placet nelle nomine ecclesiastiche e nella esecuzione dei decreti.

Dichiaratamente papista e difensore dell'infallibilità pontificia, fu una figura di primo piano al Concilio Vaticano I.

Dopo la frattura tra Chiesa e Stato con la presa di Porta Pia del 20 settembre 1870, la Santa Sede rifiutò di concordare le nomine dei vescovi e tra il 1871 e il 1872 procedette a nomine unilaterali per le diocesi siciliane. Il 27 ottobre 1871 Michelangelo Celesia fu promosso arcivescovo di Palermo. Fino al 1879 non ricevette[1] l'exequatur e pertanto aveva ricevuto l'ingiunzione di lasciare il palazzo arcivescovile. Un'eventuale resistenza avrebbe potuto comportare non solo l'uso della forza, ma anche l'allontanamento coatto dalla diocesi e l'affidamento della diocesi a un vicario capitolare.[2]

Nel concistoro del 10 novembre 1884 fu creato cardinale da Leone XIII; resse la chiesa palermitana fino alla morte.

Oratore e scrittore fecondo, lasciò molte e interessanti opere raccolte e pubblicate in 9 volumi tra il 1887 e il 1889: Opere pastorali edite ed inedite del Card. M. Celesia. Tra di esse almeno 8 lettere pastorali indirizzate alla diocesi di Patti, tra le quali Lo spirito del Cattolicismo, un vero trattato di ecclesiologia e apologetica, sviluppato per circa 500 pagine.

Morì a Palermo il 14 aprile 1904 all'età di 90 anni.

Genealogia episcopale e successione apostolica

[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

  1. ^ Concessione di exequatur a Monsignor Papardo Giuseppe Maria nominato arcivescovo e a Monsignor Michelangelo Celesia arcivescovo di Palermo in Prefettura di Palermo. Archivio di Gabinetto 1860-1905, p. 110
  2. ^ Gaetano Zito, L'arcivescovo Guarino, la Santa Sede e le Chiese di Sicilia. Nomine vescovili tra regio patronato ed exequatur, in Il cardinale Giuseppe Guarino e il suo tempo. Chiesa, movimenti, istituzioni civili nella Sicilia di fine Ottocento, a cura di Cesare Megazzù e Giovan Giuseppe Mellusi, Atti del Convegno di studi, Messina 16-17 marzo 2012, Messina, 2013, pp. 257-260, 271-272, ISBN 978-88-87617-56-6
  • Francesco Malgeri, CELESIA, Michelangelo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 23, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979. URL consultato il 28 marzo 2015. Modifica su Wikidata
  • M. CELESIA, Opere pastorali edite ed inedite, (a cura di G. Ferrigno e M. Cascavilla), voll. 9, Palermo 1887-1889.
  • N. Giardina, Patti e la cronaca del suo vescovato, Siena 1888. pp. 209–213.
  • M. Cascavilla, Sulla vita e gli scritti del Card. Michelangelo Celesia, Palermo 1890.
  • E. Guccione, Ideologia e politica dei cattolici siciliani. Da Vito D'Ondes Reggio a Luigi Sturzo, Palermo, 1974, pp. 13–30.
  • AA. VV., La Chiesa di Sicilia dal Vaticano I al Vaticano II, Caltanissetta-Roma, 1994, pp. 8, 141-142, 149-150, 153-157, 562-563, 621-622, 684-685, 898-899.
  • G. Travagliato, Celesia don Pietro Geremia Michelangelo, in Enciclopedia della Sicilia, a cura di C. Napoleone, Ricci Editore, Parma 2006, p. 272.
  • F. Pisciotta, Le visite pastorali dei vescovi di Patti a S. Salvatore di Fitalia (1537-1925, Messina 2008, pp. 323–331.
  • B. Rinaudo, Il Seminario Vescovile di Patti e la Biblioteca Divus Thomas. Profilo storico documentato (1588-2008), Patti 2009, pp. 73–90.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Abate ordinario di Montecassino Successore
Giuseppe Frisari, O.S.B. 25 marzo 1850 - 23 marzo 1860 Simplicio Pappalettere, O.S.B.

Predecessore Vescovo di Patti Successore
Martino Orsino 23 marzo 1860 - 27 ottobre 1871 Carlo Vittore Papardo del Parco, C.R.

Predecessore Arcivescovo metropolita di Palermo Successore
Giovanni Battista Naselli, C.O. 27 ottobre 1871 - 14 aprile 1904 Alessandro Lualdi

Predecessore Primate di Sicilia Successore
Giovanni Battista Naselli, C.O. 27 ottobre 1871 - 14 aprile 1904 Alessandro Lualdi

Predecessore Cardinale presbitero di Santa Prisca Successore
Tommaso Maria Martinelli, O.E.S.A. 13 novembre 1884 - 25 novembre 1887 Luigi Sepiacci, O.E.S.A.

Predecessore Cardinale presbitero di San Marco Successore
Domenico Bartolini 25 novembre 1887 - 14 aprile 1904 József Samassa
Controllo di autoritàVIAF (EN77578510 · ISNI (EN0000 0001 2028 9591 · SBN PALV018455 · BAV 495/153888 · LCCN (ENn78091124 · GND (DE1147235295 · BNF (FRcb11284489z (data)