Pietro Rota arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 30 gennaio 1805 a Correggio |
Nominato vescovo | 23 marzo 1855 da papa Pio IX |
Consacrato vescovo | 25 marzo 1855 dal cardinale Costantino Patrizi Naro |
Elevato arcivescovo | 12 maggio 1879 da papa Leone XIII |
Deceduto | 3 febbraio 1890 (85 anni) a Roma |
Pietro Rota (Correggio, 30 gennaio 1805 – Roma, 3 febbraio 1890) è stato un arcivescovo cattolico italiano.
Fu nominato vescovo di Guastalla il 23 marzo 1855 e successivamente, il 27 ottobre 1871, vescovo di Mantova. Nella città virgiliana ebbe come compito principale quello di ripristinare l'ortodossia dopo la parentesi liberale rappresentata dal vescovo Giovanni Corti favorevole alle rivendicazioni unitarie. Durante tale periodo furono infatti eseguite le condanne a morte degli 11 patrioti noti come i "martiri di Belfiore", tra i quali ben tre erano sacerdoti della diocesi mantovana, Enrico Tazzoli, Giovanni Grioli e Bartolomeo Grazioli. Per le sue posizioni ortodosse fu denunciato e condannato a una ammenda e a una pena detentiva scontata dal 19 al 25 settembre 1873[1]. Fondò il periodico Il Vessillo Cattolico, che fu pubblicato dal 1872 al 1876.
La genealogia episcopale è:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 88903205 · ISNI (EN) 0000 0000 8029 2197 · SBN RMLV073096 · BAV 495/86704 · CERL cnp00236648 · GND (DE) 101841140 · BNE (ES) XX886422 (data) |
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