The Diary of Alicia Keys album in studio | |
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Artista | Alicia Keys |
Pubblicazione | 1º dicembre 2003 |
Durata | 57:52 |
Dischi | 1 |
Tracce | 15 |
Genere | Neo soul[1] |
Etichetta | J Records |
Produttore | Alicia Keys, Kanye West, Kerry Brothers, Timbaland |
Registrazione | 2002-2003, New York (The Hit Factory, KrucialKeys Studios, Kampo Studios, Quad Recording Studios), Miami (Hit Factory Criteria), Londra (Sarm West), Parigi (Plus XXX) |
Note | ![]() ![]() |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | ![]() (vendite: 20 000+) ![]() (vendite: 25 000+) ![]() (vendite: 100 000+) ![]() (vendite: 100 000+) ![]() (vendite: 10 000+) ![]() (vendite: 30 000+) ![]() (vendite: 20 000+) ![]() (vendite: 5 000+) ![]() (vendite: 20 000+) |
Dischi di platino | ![]() (vendite: 140 000+) ![]() (vendite: 200 000+) ![]() (vendite: 20 000+) ![]() (vendite: 1 000 000+) ![]() (vendite: 200 000+) ![]() (vendite: 15 000+) ![]() (vendite: 80 000+) ![]() (vendite: 300 000+) ![]() (vendite: 5 000 000+) ![]() (vendite: 40 000+) |
Alicia Keys - cronologia | |
Singoli | |
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The Diary of Alicia Keys è il secondo album in studio della cantautrice statunitense Alicia Keys, pubblicato nel 2003 dalla J Records.
Accolto positivamente dalla critica musicale, il progetto ha ottenuto sei candidature ai Grammy Awards, tra cui all'album dell'anno e alla canzone dell'anno per If I Ain't Got You. Nel corso della premiazione ha vinto tre premi: miglior Album R&B, miglior interpretazione R&B femminile per If I Ain't Got You e alla miglior canzone R&B per You Don't Know My Name. L'album è stato inserito nell'aggiornamento del 2023 de I 500 migliori album secondo Rolling Stone.[19]
Commercialmente, The Diary of Alicia Keys ha esordito in prima posizione della classifica statunitense Billboard 200, divenendo il secondo album in studio consecutivo di Keys a ottenere tale risultato. Nonostante non abbia raggiunto alti piazzamenti nelle classifiche di vendita internazionali al suo esordio, l'album ha ottenuto negli anni successo nelle vendite, vendendo oltre 8 milioni di copie globalmente al 2007.[20]
Il 1º dicembre 2023 è uscita una riedizione per il 20º anniversario della pubblicazione originale dell'album, con nove tracce aggiuntive.[21] Ai Grammy Awards 2024 l'album si è aggiudicato la vittoria nella categoria miglior album con audio immersivo.[22]
Successivamente alla pubblicazione dell'album di debutto Songs in A Minor, Keys ha intrapreso il Songs in A Minor Tour (2001-2002) a sostegno dell'album, iniziando a scrivere e comporre nuove canzoni.[23] A causa della grande popolarità e del successo commerciale di Songs in A Minor, Keys ha raccontato di aver ricevuto molta pressione sul secondo progetto. Tuttavia la cantante era sicura della sua capacità di scrivere canzoni e nella sua abilità di musicista, disertando la possibilità di numerosi ospiti nell'album.[24] Riguardo al processo di composizione e realizzazione, il collaboratore dell'album Kerry Brothers, Jr. ha dichiarato nel 2018:[25]
«All'epoca amavamo fortemente quello che facevamo e non credevo che tutti l'avrebbero capito subito a causa dei problemi con la Columbia Records [proprietaria della J Records] e del fatto che non lo apprezzassero perché era un progetto innovativo. [...] Era una combinazione di hip-hop, jazz, R&B, classica e soul, ma era una combinazione nuova. Non suonava come Mary J. Blige, Erykah Badu o Missy Elliott. [...] Questa è stata la cosa più importante, perché durante la lavorazione di ogni album non abbiamo ascoltato la musica attuale. Se il primo album era andato bene, potevano finalmente fare quello che volevano, che poteva essere diverso da quello che l'etichetta voleva che realizzassero per assicurarsi l'attenzione. Alicia non ha dovuto affrontare tutto questo. Ha avuto il controllo creativo fin dall'inizio.»
Le prime sessioni di registrazione si sono svolte al Kampo Studio di Tribeca di Ann Mincieli nel 2002 e la prima canzone registrata è stata la traccia di chiusura dell'album Nobody Not Really. Successivamente Keys ha lavorato con Kerry Brothers, Jr., Kanye West, Timbaland, Dr. Dre, Easy Mo Bee, D'wayne Wiggins e Kumasi. Altre sessioni di produzione e registrazione si sono svolte in altri studio di New York, Miami e in Europa tra Parigi, Amsterdam e Londra.[25] Keys ha dichiarato riguardo al progetto:[26]
«In ogni canzone racconto completamente di me stessa. È il modo in cui scrivo a partire dalla mia esperienza e dalle cose che sento. Questo album non è diverso. Anzi, ho scoperto meglio come esprimermi e come raccontare ciò che sento davvero. Mi espongo completamente. Con tutto quello che sta succedendo nel mondo e nella mia vita personale, credo che non ci sia niente di più pertinente o importante che avere l'amore nella propria vita e avere qualcuno che si possa amare e persone che ti amino a loro volta. È la cosa più importante. [...] Quando l'album finale è stato completato, ero estasiata. Ho sentito davvero l'energia delle canzoni e, sentendole come un unico lavoro, ho potuto dire: "Sì, questo è ciò che sono in questo momento". Sono molto orgogliosa, molto felice e molto eccitata all'idea di offrire l'album al mondo.»
I singoli estratti dall'album sono quattro: You Don't Know My Name, If I Ain't Got You, Karma e Diary. Diary è stato pubblicato solo negli Stati Uniti. You Don't Know My Name è la miglior canzone R&B e If I Ain't Got You la miglior performance vocale femminile R&B ai Grammy Awards del 2005. Tre dei quattro singoli estratti hanno conquistato la top 10 della Billboard Hot 100, mentre l'ultimo, Karma, ha raggiunto la top 20.
The Diary of Alicia Keys ha ricevuto recensioni generalmente positive dalla critica, venendo considerato tra i miglior album pubblicati dalla cantante.[27][28] Su Metacritic, sito che assegna un punteggio normalizzato su 100 in base a critiche selezionate, ha un punteggio medio di 71, basato su 17 recensioni.[29] Nel 2007 la Rock and Roll Hall of Fame ha inserito l'album nella lista dei 200 album definitivi di tutti i tempi;[30] l'album è stato anche classificato al numero 129 nella lista dei 200 migliori album di tutti i tempi del New York Daily News,[31] e al numero 277 nella revisione del 2023 della lista de I 500 migliori album secondo Rolling Stone.[19]
Sal Cinquemani di Slant Magazine ha affermato che «trionfa» sui «risultati» neo soul già sperimentati in Songs in A Minor ed è il progetto risulta essere «un abile mix di modernismo e classicismo, per non parlare che farà strada e classe».[32] Jon Pareles, scrivendo sul The New York Times, ha affermato che «ci è voluto The Diary of Alicia Keys per testimoniare che il cantautorato soul può sopravvivere» e ha ritenuto che l'album «riecheggia suoni soul familiari, ma Keys sembra imperterrita dalle sue fonti, e sta imparando velocemente a produrre grande musica».[33]
Rob Sheffield, scrivendo su Rolling Stone, ha definito l'album «una dichiarazione sicura e adulta, intrisa della complicata vita sentimentale e dei sogni musicali di una giovane donna ambiziosa che ha assorbito abbastanza dischi di Nina Simone e Aretha Franklin per essere all'altezza della promessa soul di Harlem's Nocturne».[34] Alexis Petridis, scrivendo sul The Guardian, lo ha trovato creativamente sicuro e inficiato da «anodini numeri lenti costellati da sapienti riferimenti a vecchi dischi».[35]
In una recensione mista, Josh Tyrangiel del Time ha affermato che le prime sei canzoni dell'album sono «modelli di come fare musica nostalgica che non sia anti-presente», ma la seconda metà «si appiattisce».[36] David Browne, scrivendo su Entertainment Weekly, ha affermato in modo simile che la seconda metà dell'album «va alla deriva in un semi narcotizzato tema di ballate su pianoforte retro-soul seriali e uguali le une alle altre».[37]
The Diary of Alicia Keys ha esordito al primo posto della classifica statunitense Billboard 200, vendendo 618 000 copie nella prima settimana di vendita, divenendo il secondo album dell'artista a ottenere tale risultato.[42] L'album ha trascorso in totale 88 settimane in classifica, uscendo al numero 198 nel 2005. L'11 agosto 2020, l'album è stato certificato quintuplo disco di platino dalla Recording Industry Association of America per le vendite di oltre cinque milioni di unità equivalente ad album negli Stati Uniti. Nel Regno Unito, The Diary of Alicia Keys ha esordito alla posizione numero 13 della Official Albums Chart e in cima alla UK R&B Albums Chart.[43]
Classifiche (2003-2005) | Posizione raggiunta |
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Australia[44] | 22 |
Austria[44] | 25 |
Belgio (Fiandre)[44] | 13 |
Belgio (Vallonia)[44] | 25 |
Canada[45] | 15 |
Danimarca[44] | 16 |
Finlandia[44] | 9 |
Francia[44] | 5 |
Germania[44] | 10 |
Irlanda[46] | 37 |
Italia[44] | 20 |
Norvegia[44] | 7 |
Nuova Zelanda[44] | 25 |
Paesi Bassi[44] | 2 |
Portogallo[44] | 23 |
Regno Unito[43] | 13 |
Spagna[44] | 94 |
Stati Uniti[45] | 1 |
Svezia[44] | 24 |
Svizzera[44] | 1 |