Vito Rallo arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Ad unitatem in caritate | |
Titolo | Alba (titolo personale di arcivescovo) |
Incarichi attuali | Già nunzio apostolico in Marocco (dal 2023) |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 30 maggio 1953 a Mazara del Vallo |
Ordinato presbitero | 1º aprile 1979 dal vescovo Costantino Trapani, O.F.M. |
Nominato arcivescovo | 12 giugno 2007 da papa Benedetto XVI |
Consacrato arcivescovo | 28 ottobre 2007 dal cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B. |
Vito Rallo (Mazara del Vallo, 30 maggio 1953) è un arcivescovo cattolico italiano, dal 30 giugno 2023 già nunzio apostolico in Marocco.
Nasce a Mazara del Vallo, sede vescovile in provincia di Trapani, il 30 maggio 1953.
Svolge la formazione spirituale nel seminario vescovile di Mazara del Vallo e nel Pontificio Seminario Romano Maggiore. Sempre a Roma compie gli studi filosofici alla Pontificia Università Lateranense e quelli teologici presso la Pontificia Università Gregoriana. Consegue la licenza in teologia morale presso l'Accademia alfonsiana (1980). È laureato in utroque iure.
Il 1º aprile 1979 è ordinato presbitero, nella sua città natale, dal vescovo Costantino Trapani.
Nel 1986 è ammesso come studente presso la Pontificia accademia ecclesiastica[1], ed entra nel servizio diplomatico della Santa Sede il 20 febbraio 1988, prestando successivamente la propria opera nelle rappresentanze pontificie in Corea, Senegal, Messico, Canada, Libano, Spagna, Burkina Faso e Niger.
Il 27 gennaio 2004 è nominato inviato speciale ed osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d'Europa a Strasburgo[2], incarico che ha mantenuto fino al 2007.
Il 12 giugno 2007 papa Benedetto XVI lo nomina nunzio apostolico in Burkina Faso e Niger ed arcivescovo titolare di Alba[3]; succede a Mario Roberto Cassari. Il 28 ottobre successivo riceve l'ordinazione episcopale, nella cattedrale del Santissimo Salvatore a Mazara del Vallo, dal cardinale Tarcisio Bertone, co-consacranti il vescovo Domenico Mogavero e l'arcivescovo Séraphin François Rouamba[4].
Presenta le lettere credenziali al presidente del Burkina Faso il 23 novembre 2007. Nel corso della sua missione in Burkina Faso e Niger, realizza diverse opere di carità, come la costruzione e la successiva consegna, nel 2011, di abitazioni per i lebbrosi sfollati a causa delle inondazioni[5], la costruzione di pozzi d'acqua[6][7], di scuole, centri medici e un centro pediatrico nella capitale Ouagadougou[8], raccogliendo e donando somme per oltre 1.300.000 euro[9]. Nel 2014 si conclude l'edificazione della nuova sede della nunziatura, da lui progettata[7][10]. Conclude la sua missione il 15 gennaio 2015.
Il 12 dicembre 2015 papa Francesco lo nomina nunzio apostolico in Marocco; succede al dimissionario Antonio Sozzo[11].
In un'intervista rilasciata al Giornale di Sicilia il 20 settembre 2016 afferma che il dialogo con l'Islam è possibile e che il Marocco è un esempio di convivenza pacifica tra le varie religioni grazie anche alle iniziative intraprese dal re Muhammad VI del Marocco[12].
Il 30 giugno 2023 papa Francesco accoglie la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, all'incarico di nunzio apostolico in Marocco[13].
Oltre all'italiano, conosce l'inglese, lo spagnolo e il francese.
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è: