Blomfield fu uno degli ultimi grandi revivalisti gotici.[4] Fu anche un architetto prolifico, specializzato nella costruzione e nel restauro delle chiese.[4] Nelle sue opere seguì lo stile inglese Perpendicualr, della tarda architettura vittoriana nell'ambito stilistico del Tudor ecclesiastico,[5] che giudicava idoneo per i progetti delle chiese, così come i materiali moderni, specialmente il ferro, che usava regolarmente.[4] Il suo stile maturò un linguaggio espressivo in cui ebbero rilevanza il saggio gioco dei volumi, la distribuzione degli spazi interni e il gusto per i particolari accuratamente disegnati.[5]
La sua attività di successo attirò il giovane Thomas Hardy (1840-1928), che diventò un suo allievo dal 1862.[4]
Blomfield costruì il Tribunale reale di Giustizia londinese in collaborazione con George Edmund Street (1824-1881), ultimato da lui dopo la morte del collega nel 1881.[4][3]
Tra le sue altre opere si ricordano la grande sala per Charterhouse School a Godalming, Surrey (1885); il ramo dei tribunali della Bank of England (1886-1888) in stile rinascimentale italiano;[5][1][3]la Queen's School e la cappella inferiore, Eton College (1889-1891); l'erezione della navata, il portico sud e il transetto sud per San Salvatore (Cattedrale di Southwark) (1890-1897);[3] il Royal College of Music (1894); la chiesa di Sant'Andrea (Surbiton), uno dei migliori esempi di costruzioni ancora esistenti;[4] la chiesa di Santa Maria a Portsea; la chiesa di Tutti i Santi a Brighton; la chiesa di Santa Maria a Walmer; a Londra la chiesa di San Giovanni Battista in Great Marlborough Street e la chiesa di San Giovanni Evangelista in Wilton Road.[5]
Altre sue costruzioni furono il Collegio teologico di Sion all'embankment; la casa annessa alla cattedrale di Westminster,[1] sede amministrativa della chiesa d'Inghilterra; la nuova sala e biblioteca al Lincolns' Inn.[5]
Attiva fu anche la sua attività di restauratore che portò a termine nella chiesa di Tutti i Santi a Carshalton; nella chiesa di San Paolo a Clapham ed in altre chiese.[5]
I suoi figli, Charles James Blomfield e Arthur Conran Blomfield, proseguirono l'attività del padre.[1][3]
Arthur William Blomfield morì il 30 ottobre 1899.[1][3]