Fridolin Ambongo Besungu, O.F.M.Cap. cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Mons. Besungu durante l'undicesima Nuit des Témoins d'Aide à l'Église en Détresse a Parigi, il 29 marzo 2019 | |
Omnia omnibus | |
Titolo | Cardinale presbitero di San Gabriele Arcangelo all'Acqua Traversa (dal 2019) |
Incarichi attuali |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 24 gennaio 1960 a Boto |
Ordinato presbitero | 14 agosto 1988 |
Nominato vescovo | 22 novembre 2004 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrato vescovo | 6 marzo 2005 dall'arcivescovo Joseph Kumuondala Mbimba |
Elevato arcivescovo | 12 novembre 2016 da papa Francesco |
Creato cardinale | 5 ottobre 2019 da papa Francesco |
Fridolin Ambongo Besungu (Boto, 24 gennaio 1960) è un cardinale e arcivescovo cattolico della Repubblica Democratica del Congo, dal 1º novembre 2018 arcivescovo metropolita di Kinshasa.
È nato a Boto, diocesi di Molegbe, il 24 gennaio 1960.
Si è preparato al sacerdozio studiando filosofia a Bwamanda e teologia presso l'Istituto Saint Eugène de Mazenod a Kinshasa, dal 1984 al 1988 ottenendo successivamente la licenza in teologia morale presso l'Accademia alfonsiana a Roma.
Ha emesso la prima professione nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini nel 1981 e quella perpetua nel 1987; è stato ordinato presbitero il 14 agosto 1988 per il suo ordine, servendolo come parroco a Bobito, dal 1988 al 1989, e come docente presso le università cattolica della capitale. Ha esercitato inoltre le funzioni di superiore e vice-provinciale della provincia cappuccina della Repubblica Democratica del Congo. Nel 1995 ha conseguito il dottorato in teologia morale presso l'Accademia alfonsiana a Roma con una tesi intitolata La réhabilitation de "l'humain", base de développement vrai au Zaire. Pour une éthique de développement intégral (La riabilitazione dell'"umano", la base del vero sviluppo in Zaire. Per un'etica di sviluppo integrale).[1]
Il 22 novembre 2004 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di Bokungu-Ikela, dopo una sede vacante durata più di tre anni[2]. È succeduto a mons. Joseph Mokobe Ndjoku, trasferito alla sede di Basankusu. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 6 marzo 2005, nella piazza antistante la cattedrale di Bokungu, per imposizione delle mani dell'arcivescovo Joseph Kumuondala Mbimba, co-consacranti l'arcivescovo Giovanni d'Aniello e il cardinale Frédéric Etsou-Nzabi-Bamungwabi.
Dopo le dimissioni anticipate del cinquantanovenne mons. Stanislas Lukumwena Lumbala, O.F.M., il 30 ottobre 2008 papa Benedetto XVI lo ha nominato anche amministratore apostolico di Kole, ruolo svolto sino al 9 agosto 2015, giorno della consacrazione episcopale del nuovo ordinario diocesano mons. Emery Kibal Nkufi Mansong'loo, C.P.
Nell'ambito della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo ha presieduto la commissione episcopale Giustizia e Pace.
Il 12 settembre 2014 si è recato a Roma per la visita ad limina, mentre nel marzo 2015 ha dichiarato di aver ricevuto delle minacce di morte.
Il 5 marzo 2016 papa Francesco lo ha nominato amministratore apostolico sede plena di Mbandaka-Bikoro[3]; dopo la scomparsa di mons. Mbimba, avvenuta il giorno seguente, diviene amministratore apostolico sede vacante. Il successivo 12 novembre è stato nominato arcivescovo metropolita della medesima sede[4], di cui ha preso possesso l'11 dicembre. È rimasto amministratore della sede di Bokungu-Ikela fino al 6 marzo 2018, quando è stato sostituito in questo incarico da mons. Mansong'loo.
Il 24 giugno 2016 è stato eletto vicepresidente della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo.
Durante l'episcopato a Mbandaka ha denunciato i tentativi del presidente della Repubblica Democratica del Congo, Joseph Kabila, di respingere le elezioni volendo mostrare la riluttanza del capo di Stato a rinunciare al potere e ha difeso quei cattolici che organizzavano manifestazioni alle quali il governo ha risposto con violenza e dopo le quali ha firmato, a nome della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo, un documento nel quale i vescovi mostravano la propria vicinanza alle famiglie delle vittime. Dopo queste dichiarazioni ha richiesto delle indagini giudiziarie per determinare i responsabili delle violenze. Ha condannato inoltre lo sfruttamento delle risorse naturali sostenendo invece le energie rinnovabili, come i pannelli solari, per evitare l'impatto dei cambiamenti climatici nel mondo. Ha collaborato con l'arcivescovo di Vienna, il cardinale Christoph Schönborn, per realizzare un incontro tra il ministro dell'ambiente tedesco e quello della Repubblica Democratica del Congo.
Il 6 febbraio 2018 papa Bergoglio lo ha nominato arcivescovo coadiutore di Kinshasa[5], su richiesta dell'anziano cardinale Laurent Monsengwo Pasinya. Dopo nove mesi, il 1º novembre, è succeduto alla guida della sede metropolitana della capitale africana, una delle più grandi del Continente[6] facendo il suo ingresso come ordinario il 25 novembre.
Nel dicembre 2018 guida una missione di vescovi congolesi a Lusaka, in Zambia, per un incontro con il presidente Edgar Lungu chiedendogli di sostenere la richiesta di elezioni pacifiche.
Il 1º settembre 2019 papa Francesco ha annunciato la sua nomina a cardinale nel concistoro del 5 ottobre[7]. Ha ricevuto il titolo di San Gabriele Arcangelo all'Acqua Traversa, del quale ha preso ufficialmente possesso il 3 dicembre 2022[8].
Il 21 febbraio 2020 papa Francesco lo nomina membro della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, mentre il successivo 15 ottobre viene nominato membro del Consiglio dei cardinali, chiamati a consigliarlo nel governo della Chiesa universale e a studiare un progetto di revisione della Curia romana[9].
Dal 23 novembre 2020 al 6 agosto 2022 è amministratore apostolico di Kisantu.
È considerato una voce di spicco nella Repubblica Democratica del Congo per la pace all'interno dei confini nazionali.
Dal 15 febbraio 2023 è presidente del Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar.[10] In precedenza è stato primo vicepresidente dello stesso dal 1º agosto 2022 al 15 febbraio 2023.
Nell’aprile 2024 il procuratore generale della Corte di cassazione di Kinshasa ha ordinato l’apertura di un’indagine giudiziaria contro Fridolin Ambongo Besungu. Fridolin Ambongo Besungu è accusato di affermazioni sediziose che costituiscono “false voci, incitamento delle popolazioni alla rivolta e attentati contro vite umane”.[11]
Partito d’oro e di rosso: nel primo, all'albero al naturale accompagnato da 2 fasce ondate di azzurro sulla punta e sormontato da una fiamma di rosso; nel secondo, alla tau d'oro.
Il motto del cardinale Ambongo Besungu è "Omnia omnibus" (Tutto a tutti) che esprime il desiderio del porporato di servire totalmente il popolo che gli è stato affidato, attraverso le parole dell'apostolo Paolo, che nella prima lettera ai Corinzi afferma: «Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno.» (1Co 9, 22)
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 17146573916438102320 · BNF (FR) cb17049954j (data) |
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