Paolo Pagani

Dio Padre benedicente e due bambini che si scambiano un pane (Allegoria dell'eucaristia), Museo "Casa Pagani", Castello Valsolda

Paolo Pagani (Castello Valsolda, 22 settembre 1655Milano, 5 maggio 1716) è stato un pittore italiano.

Paolo Antonio Pagani nacque a Castello Valsolda, figlio di Angelo e di Maddalena Paracca, fratello di Giuseppe Guglielmo, di Maria e di Margherita Marta; si sposò con una certa Antonia e visse Milano in quartiere Borgonovo, padre di Angelo Antonio nato il 26 agosto 1694 e di Guglielmo Pietro Giuseppe nato il 30 agosto 1697. Il suo omonimo bisnonno, pure pittore, ebbe una certa fortuna in Germania e quindi come insegnante all'Accademia di Madrid.

Giovanissimo si spostò a Venezia tra il 1667 e il 1668. Mancano documenti certi fino al 1680 quando come stampatore firmò una serie di dieci acqueforti del pittore e incisore Giuseppe Diamantini (1621-1705), tuttavia gli viene attribuito il dipinto con la scena del Martirio di sant'Erasmo già in Palazzo Molin Querini a Venezia,[1] ora conservato alla Galleria nazionale di palazzo Spinola a Genova del 1675 e altri dipinti in Germania. Intorno al 1690 fu chiamato a Vienna dall'imperatore Leopoldo I, si affermò con la sua arte pure in Moravia, dove collaborò con l'architetto Giovanni Pietro Tencalla. In questo periodo fu maestro di Giovanni Antonio Pellegrini che viaggiò con lui.

Rientrò definitivamente in Lombardia nel 1696 e lasciò uno dei suoi capolavori nella chiesa di San Martino a Castello (Valsolda), suo villaggio d'origine.

Morì di calcolosi renale a Milano nel 1716 e fu sepolto nella chiesa di Santa Maria del Giardino.

Opere principali

[modifica | modifica wikitesto]
Apparizione miracolosa di san Liborio che guarisce un infermo (ex voto), 1712, chiesa di San Marco, Milano
Martirio di san Vitale, 1696-1697. Chiasso, Chiesa parrocchiale di San Vitale
Estasi di santa Teresa, 1705 circa Cerete, frazione Cerete Basso, chiesa di San Vincenzo di Saragozza
  • 1712, Milano, chiesa di San Marco, pala d'altare: Apparizione miracolosa di san Liborio che guarisce un infermo (ex voto)
  • 1714-1715, Uggiate-Trevano, chiesa dei Santi Pietro e Paolo, due dipinti (già a Milano nella chiesa di Santa Maria del Giardino): Sant'Antonio da Padova ricongiunge il piede staccato di un giovane che aveva dato un calcio alla madre, e Sant'Antonio resuscita il figlio per scagionare il padre ingiustamente accusato di omicidio.

Inoltre:

  1. ^ Farida Simonetti e Gianluca Zanelli, Galleria Nazionale della Liguria, Sagep, 2002, p. 74, ISBN 978-88-7058-859-0.
  2. ^ Anton Ulrich Museum
  3. ^ Moravská Galeri, su moravska-galerie.cz. URL consultato il 25 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2008).
  4. ^ Luneville: Chiesa di San Giacomo Archiviato il 30 maggio 2008 in Internet Archive.
  5. ^ Karl II von Liechtenstein-Kastelkorn
  6. ^ Chiusa
  • Romano Amerio, Introduzione alla Valsolda, Fondazione Ticino nostro, Lugano 1970;
  • Maurizia Vecchi, La Pala di San Liborio di Paolo Pagani ritrovata, in "Arte Veneta", XXVI, 1972, 207-210;
  • Jacob Bean, Johann Liss (and Paolo Pagani), in "Master Drawings", XIV, 1976, 1, 64-66;
  • Sabine Jacob, Rüdiger Klessmann (a cura di), Herzog Anton Ulrich-Museum Braunschweig. Verzeichnis der Gemälde vor 1800, Braunschweug 1976;
  • Silva Burri, L'affresco di Castello Valsolda nella vicenda artistica di Paolo Pagani, in "Arte Veneta", XXXV, 1981, 113-124;
  • Victoria Markova, Inediti della pittura veneta nei musei dell'URSS, in "Saggi e memorie di Storia dell'Arte", 13, 1982, 9-31;
  • Ugo Ruggeri, Disegni Veneti e Lombardi dal XVI al XVIII secolo. Dalle collezioni del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, catalogo della mostra, Roma 1989;
  • M. Karpowicz, Paolo Pagani in Moravia e Polonia, in “Arte Lombarda” 98-99, 1991 (Barocco Lombardo-Barocco europeo, atti del convegno internazionale, villa Vigoni di Menaggio, 2-5 aprile 1990), pp. 103–117;
  • D. Pescarmona, Per l'attività di Paolo Pagani e i suoi rapporti con l'omonimo marchese Cesare, in “Arte Lombarda”, 98-99, 1991 (Barocco Lombardo-Barocco europeo, atti del convegno internazionale, villa Vigoni di Menaggio, 2-5 aprile 1990), pp. 118–126;
  • Cristina Geddo, Giuseppe Diamantini e la sua collaborazione con Paolo Pagani, in "Grafica d'arte", VI, 23, 1995, 2-11;
  • Cristina Geddo, Ritrovamenti sul marchese Cesare Pagani committente del pittore Paolo Pagani, in "Paragone", XLVI, III, 1-2 (543-545), 1995, 125-155 [1];
  • Federica Bianchi (a cura di), Paolo Pagani 1655-1716, (Catalogo della mostra tenuta a Rancate e Campione d'Italia nel 1998), Electa, Milano 1998, ISBN 88-435-6552-4;
  • Alessandro Morandotti, Paolo Pagani e i Pagani di Castello Valsolda, Collana Artisti dei laghi, Fidia edizioni d'arte, Lugano, 2000.
  • G. Mollisi, Paolo Pagani: dalla cappella di San Sebastiano a Cracovia alla volta di San Martino a Castello Valsolda, in “Artyści włoscy w Polsce”, a cura di J. A. Chrościcki, R. Sulewska, Warszawa 2004, pp. 237–264.
  • G. Mollisi, Un inedito Paolo Pagani. Dal Sacrificio di Isacco di Venezia a quello di Valsolda, in "Arte&Storia", 40, 2008, pp. 216–227, con una biografia del pittore di A. Mollisi, pp. 228–237.
  • Alessandro Morandotti, Gabriele Medolago, Antonio Zaccaria, Paolo Pagani (1655-1716) a Cerete. L'Estasi di Santa Teresa. Lubrina Editore, Bergamo 2010.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN62394483 · ISNI (EN0000 0000 5539 4773 · CERL cnp00563019 · Europeana agent/base/128028 · ULAN (EN500016245 · LCCN (ENno98103518 · GND (DE121060160 · BNF (FRcb14920388r (data)