Daniele Del Giudice (Roma, 11 luglio 1949 – Venezia, 2 settembre 2021) è stato uno scrittore italiano.
Da bambino rimase orfano del padre, svizzero dei Grigioni[1].
Dopo un periodo come critico e giornalista per Paese Sera[2], Del Giudice ha esordito nel 1983 con il romanzo Lo stadio di Wimbledon, scoperto da Italo Calvino[3], edito, come i successivi, da Einaudi, incentrato sulla figura di Bobi Bazlen.[4]
Il suo secondo libro, che lo ha imposto all'attenzione della critica e dei lettori internazionali, è stato Atlante occidentale (1985), che racconta il rapporto tra il fisico Pietro Brahe e lo scrittore Ira Epstein, mettendo in dialogo, tra i primi, scienza e letteratura[5].
Nel 1988 Del Giudice ha pubblicato Nel museo di Reims, sul singolare rapporto tra il giovane Barnaba, sull'orlo della cecità, e una misteriosa presenza femminile, fondato sulle reciproche menzogne.
Nel 1994 esce Staccando l'ombra da terra, libro unitario che intreccia sei racconti dedicati al volo, alla responsabilità, alla perdita e alla testimonianza. Salutato dalla critica come il libro della maturità letteraria di Del Giudice, vinse numerosi premi nazionali tra i quali il prestigioso Bagutta. Dal racconto Unreported inbound Palermo, contenuto in Staccando l'ombra da terra, sono stati poi tratti l'omonimo spettacolo teatrale di Marco Paolini (con musiche di Giovanna Marini)[5] e il dramma musicale di Alessandro Melchiorre[6].
Il 1997 è l'anno di edizione della raccolta Mania, che include sei racconti visionari sul nostro tempo, dedicati alle manie (L'orecchio assoluto), ai paradossi (Com'è adesso), alla necessaria transitorietà (Come cometa) o al progressivo affermarsi della realtà virtuale (Evil live!, Dillon Bay), anticipando i temi della narrativa europea successiva.
Nel 2001, riprendendo la tematica di Unreported inbound Palermo, scrive insieme a Marco Paolini I-TIGI, Canto per Ustica, testo di uno spettacolo teatrale sulla tragedia del DC9 Itavia precipitato nel 1980[7]. Lo spettacolo, prodotto da Accademia Perduta/Romagna Teatri, è andato in scena a Bologna e a Palermo nel 2000 (ventennale della strage) ed è successivamente stato pubblicato in confezione libro + DVD dall'editore Einaudi. Il filmato dello spettacolo è stato anche trasmesso dalla RAI nel 2017.[8]
Del Giudice ha ottenuto numerosi riconoscimenti: il Premio Viareggio Opera Prima nel 1983,[9] il Premio letterario Giovanni Comisso nel 1985,[10] il Premio Bergamo nel 1986,[11] il Premio Bagutta nel 1995; per due volte, nel 1994 e 1997, è stato selezionato per il Premio Campiello.[12] Nel 2002 riceve il Premio Feltrinelli dall'Accademia Nazionale dei Lincei per l'insieme dell'opera narrativa.[13] I suoi lavori sono stati pubblicati in 12 lingue.
Il suo ultimo romanzo, Orizzonte mobile, collega i primi viaggi di esplorazione dell'Antartide alla sua personale esperienza di viaggiatore in Antartide e Terra del Fuoco; vincitore del Premio letterario dell'Unione europea nel 2009[14], era stato indicato come vincitore del premio Strega, notizia che lo stesso autore ha smentito dichiarandosi disinteressato alla competizione[15].
All'indomani della diagnosi di Alzheimer, nel 2014, la Presidenza dei Ministri gli ha attribuito un assegno straordinario vitalizio in base alla Legge Bacchelli[16], riconoscendo il suo alto ruolo nel rappresentare la cultura italiana nel mondo non solo attraverso l'opera letteraria e saggistica, ma anche come promotore e organizzazione di eventi culturali di respiro internazionale; tra questi la rassegna "Fondamenta" (Venezia 1999-2003).
Il 27 luglio 2021 gli è stato assegnato il Premio Campiello alla carriera, che avrebbe dovuto ritirare il 4 settembre dello stesso anno[17].
Muore il 2 settembre 2021.[18][19]
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