Elio Sgreccia cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Il cardinale Sgreccia il 15 dicembre 2012 | |
Ut vitam habeant | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 6 giugno 1928 a Nidastore |
Ordinato presbitero | 29 giugno 1952 dal vescovo Vincenzo Del Signore |
Nominato vescovo | 5 novembre 1992 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrato vescovo | 6 gennaio 1993 da papa Giovanni Paolo II |
Creato cardinale | 20 novembre 2010 da papa Benedetto XVI |
Deceduto | 5 giugno 2019 (90 anni) a Roma |
Elio Sgreccia (Nidastore, 6 giugno 1928 – Roma, 5 giugno 2019) è stato un cardinale, vescovo cattolico e teologo italiano, uno dei maggiori bioeticisti a livello internazionale[1][2].
Elio Agostino Argilio Luigi, figlio di Attilio di Renzo Sgreccia e di Palma di Luigi Filosofi nacque a Nidastore, castello e frazione di Arcevia il 6 giugno 1928. Una leggenda vuole la famiglia degli Sgreccia anticamente immigrati dalla Grecia ed è per questo che lo stemma è uno scudo con la croce greca sulla quale si estende l'evangelico albero della vita.
Fu ordinato presbitero per la diocesi di Fano il 29 giugno 1952 per mano del vescovo Vincenzo Del Signore. Conseguì gli studi in teologia nel 1963 e si laureò in Lettere e filosofia all'Università di Bologna.
Dal 1954 al 1972 fu dapprima vicerettore, poi docente e infine rettore del Pontificio seminario regionale umbro di Fano. Di seguito, dal 1972 al 1973, fu vicario generale della diocesi di Fossombrone. A partire dal 1974 e per dieci anni fu assistente spirituale alla facoltà di Medicina e chirurgia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore. Docente di Bioetica all'interno dello stesso ateneo dal 1984, divenne ordinario nel 1990. Dal 1985 al 2006 fu direttore del Centro di Bioetica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e dal 1998 al 2005 fu direttore del Centro per la Cooperazione Internazionale per la medesima università. Nel 1990 venne eletto membro del Comitato Nazionale per la Bioetica, incarico mantenuto fino al 2006. Dal 1992 al 2000 fu inoltre direttore dell'Istituto di Bioetica.
Papa Giovanni Paolo II lo elesse vescovo il 5 novembre 1992 e gli affidò la sede titolare di Zama Minore. Fu consacrato il 6 gennaio 1993, nella solennità dell'Epifania insieme ad altri dieci presbiteri, dallo stesso papa Wojtyła.
Nell'anno 2001 fu un componente della Commissione delle linee guida nell'ambito della consulenza e dei test genetici per il Ministero della Salute. Dal 2003 è presidente della Federazione Internazionale dei Centri e Istituti di Bioetica d'Ispirazione Personalista (FIBIP), mentre dal 2004 è presidente della Fondazione Ut Vitam Habeant e dell'Associazione Donum Vitae.
Dal 3 gennaio 2005 al 17 giugno 2008 è stato presidente della Pontificia Accademia per la Vita, dalla quale si è dimesso per raggiunti limiti di età e di cui rimane presidente emerito, configurandosi come portavoce delle posizioni della Chiesa su questioni etiche controverse come l'aborto, la contraccezione, l'eutanasia e la ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Papa Benedetto XVI, in considerazione della sua generosità e dedizione nel servizio alla Chiesa, lo ha creato cardinale nel concistoro del 20 novembre 2010, assegnandogli la diaconia di Sant'Angelo in Pescheria. Avendo superato gli 80 anni, secondo le disposizioni di papa Paolo VI, non entra a far parte dei cardinali elettori.
È morto a Roma il 5 giugno 2019, il giorno prima del suo novantunesimo compleanno. Le esequie vengono celebrate il 7 giugno all'altare della cattedra della basilica di San Pietro in Vaticano dal cardinale Giovanni Battista Re, vice-decano del Collegio cardinalizio, e al termine delle stesse papa Francesco presiede il rito dell'ultima commendatio e della valedictio; la salma viene poi tumulata nel suo paese natale a seguito di una successiva messa presieduta dal cardinale Edoardo Menichelli.
Francesco D'Agostino, evidenziando l'importanza storica e teorica dell’opera bioetica di Sgreccia, ha scritto che: «Le parole più appropriate per descrivere la figura e l'opera di Elio Sgreccia sono state pronunciate da un laico come Giovanni Fornero, quando ha sostenuto che Sgreccia va ritenuto il maggior bioeticista cattolico e quando ha usato il termine Cattedrale, suggestivo e assolutamente appropriato, per definire il suo Manuale di bioetica»[3]. Importanza significativamente evidenziata anche da Palma Sgreccia, quando ha ricordato che il personalismo ontologicamente fondato dello studioso è stato «l'asse teorico portante della scuola di pensiero dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e del Magistero di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI»[4].
La genealogia episcopale è:
Ha creato forti controversie e critiche l'affermazione fatta da Sgreccia nel suo Manuale di bioetica, secondo cui l’omosessualità «va ritenuta un’anomalia da prevenire e da curare e correggere, perché la sessualità ha un orientamento oggettivo eterosessuale»[5] e «il concepimento è lecito quando è il termine di un atto coniugale per sé stesso idoneo alla generazione della prole».[6] Tali controversie sono sorte in particolare quando il testo in questione è stato adottato come testo obbligatorio dall'Università Europea di Roma, istituzione legata ai Legionari di Cristo.[7]
Autore di numerose pubblicazioni, tradotte in numerose lingue:
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