Lino Liviabella (Macerata, 7 aprile 1902 – Bologna, 21 ottobre 1964) è stato un compositore, pianista e didatta italiano.
Discendente da una famiglia di musicisti (il nonno paterno Livio fu allievo di Rossini e maestro della Cappella Musicale della Basilica di San Nicola di Tolentino, il padre Oreste, diplomato alla Reale Accademia di S. Cecilia in Roma, fu organista e direttore della Cappella Musicale del Duomo di Macerata), si diplomò con L. Cozi in pianoforte al Conservatorio di S. Cecilia in Roma (1923), in organo con Remigio Renzi (nel 1926) ed in composizione sotto la guida di Ottorino Respighi (nel 1927).
Dopo essersi iscritto alla Facoltà di Lettere all'Università di Roma, decise di dedicarsi esclusivamente alla musica, decisione questa che creò qualche contrasto con i genitori; in questo periodo Lino Liviabella si rese, con coraggio, economicamente indipendente dando lezioni private e suonando il pianoforte nei cinematografi.
Fu nominato direttore e docente di pianoforte del Liceo Musicale di Pescara nel 1928, insegnò poi in quello di Venezia dal 1931 e dal 1940, in seguito a concorso, fu titolare di fuga e composizione al Conservatorio di Palermo.
Nel 1942 si stabilì definitivamente a Bologna. Nel Conservatorio di questa città ebbe la cattedra di fuga e composizione, fu poi reggente e vicedirettore e infine, dopo aver tenuto la direzione dei Conservatori di Pesaro (1953-59) e Parma (1959-63), ne divenne direttore.
Terminò nel 1958 la stesura di un trattato di Armonia, frutto della sua intensa attività didattica e nel 1964, in collaborazione con R. Monterosso, scrisse il volume Sentir musica (ed. Cappelli). Fra i suoi numerosi allievi vanno citati i compositori Franco Donatoni e Guido Ferraresi.
Fu noto anche come pianista.
Liviabella ottenne numerosi riconoscimenti in concorsi internazionali, fra cui il primo premio nel concorso nazionale indetto dalla Propaganda Musicale per la "Sonata in la minore per violino e pianoforte" (1928), nel concorso della Terza Mostra Nazionale di Musica Contemporanea per la "Sonata in un tempo per violino e pianoforte" (1934), nel Concorso Scaligero per la "Sonata ciclica per violoncello e pianoforte" (1938), nel concorso internazionale Prix Alice Lumbroso per la lirica "La gondola" (Parigi 1937), nel concorso della Fondazione Respighi per il poema sinfonico "Monte Mario" (1937), nel Concorso nazionale Scarlatti per il poema sinfonico "La mia terra" (1943), il premio delle Olimpiadi di Berlino con il poema sinfonico "Il Vincitore" (ivi esecuzione dell'Orchestra Filarmonica di Berlino diretta dallo stesso autore (1936), il Premio San Remo (1940), il Premio Roma per la cantata "O Crux, ave !" (1950), e il diploma d'onore del Comitato Internazionale per l'Unità e l'Universalità della Cultura (1962).
Fu dal 1960 membro, per la musica sinfonica, del Comitato Centrale di vigilanza sulle radiodiffusioni.
Ha pubblicato alcuni scritti in riviste varie, tra le quali: Laus decora ("L'insegnamento del canto gregoriano nei Conservatori", 1957), Arti ("La cattedra di composizione nei Conservatori Musicali", 1959), La Scala ("Dove va la musica?", 1960).
Tutte le sue composizioni hanno avuto importanti esecuzioni in Italia e all'estero, e alcune di esse sono state pubblicate in diverse edizioni discografiche.
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