Lockheed L-14 Super Electra

Lockheed L-14 Super Electra
un Lockheed 14H2 della Trans Canada, 1938
Descrizione
Tipoaereo di linea
Equipaggio2
ProgettistaDon Palmer
CostruttoreStati Uniti (bandiera) Lockheed
Data primo volo29 luglio 1937
Data entrata in servizioottobre 1937
Esemplari354
Sviluppato dalLockheed L-10 Electra
Altre variantiLockheed Hudson
Lockheed L-18 Lodestar
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza13,47 m (44 ftin)
Apertura alare19,96 m (65 ft 6 in)
Altezza3,49 m (11 ft 5½ in)
Superficie alare51,19 (551 ft²)
Peso a vuoto4 876 kg (10 750 lb)
Peso carico7 838 kg (13 700 lb)
Passeggeri12
Capacità3 062 kg (6 800 lb)
Propulsione
Motore2 radiali Wright GR-1820-F62
Potenza760 hp (567 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max362 km/h (225 mph) al livello del mare
391 km/h (243 mph) a 2 135 m (7 000 ft)
Velocità di crociera317 km/h (197 mph) al livello del mare
333 km/h (207 mph) a 1 525 m (5 000 ft)
362 km/h (225 mph) a 3 963 m (13 000 ft)
Velocità di salita375 m/min (1 230 ft/min)
Autonomia2 558 km (1 590 mi) (potenza 75%)
3 347 km (2 080 mi) (potenza 50%)
Quota di servizio6 558 m (21 500 ft)
Tangenza7 046 m (23 100 ft)
Notedati relativi alla versione Electra 14-F62

i dati sono estratti da Jane's All the World's Aircraft 1938[1]

voci di aerei civili presenti su Wikipedia

Il Lockheed L-14 Super Electra, comunemente indicato anche come Lockheed 14, era un aereo da trasporto passeggeri di linea bimotore, ad ala bassa ed impennaggio bideriva, sviluppato dall'azienda statunitense Lockheed Corporation nei tardi anni trenta e prodotto, oltre che dalla stessa, su licenza in Giappone dalla Tachikawa Hikōki KK.

Evoluzione ingrandita del precedente Lockheed L-10 Electra fu a sua volta base di sviluppo per successivi modelli dall'incrementata capacità di trasporto destinati sia al mercato dell'aviazione commerciale che quella militare.

Storia del progetto

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Nella seconda parte degli anni trenta la Lockheed Corporation decise di migliorare i modelli destinati all'aviazione commerciale per poter competere con i contemporanei Douglas DC-2 e Boeing 247 con un nuovo velivolo dalle incrementate capacità di trasporto passeggeri e merci. Il progetto fu affidato al proprio ufficio tecnico diretto da Don Palmer, che basandosi sul precedente L-10 Electra ne estrapolò una variante dalle maggiori dimensioni in grado di accogliere 14 passeggeri, quattro in più rispetto al modello da cui derivava.

Il prototipo fu portato in volo per la prima volta il 29 luglio 1937 dal pilota collaudatore dell'azienda Marshall Headle. Le prime versioni del Super Electra avevano una coppia di motori radiali Pratt & Whitney R-1690 Hornet, e in seguito radiali Wright R-1820 Cyclone 9.

Complessivamente furono prodotti 114 esemplari. In Giappone, la Tachikawa Hikōki K.K., dopo aver ottenuto la licenza dalla Lockheed, ne costruì altri 119, con il nome di Tachikawa Type LO è identificato dagli alleati con il nome in codice "Thelma".

Impiego operativo

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L'L-14 entrò in servizio con la Northwest Airlines nell'ottobre del 1937. Fuori dagli Stati Uniti, il velivolo fu utilizzato dalla Aer Lingus (Irlanda), dalla BOAC (Gran Bretagna, dalla Union Airways e dalla National Airways Corporation (Nuova Zelanda).

Il modello 14 rappresentò la base per sviluppare il Lockheed Hudson, pattugliatore marittimo e bombardiere leggero usato dalla Royal Air Force, dall'USAAF, dalla United States Navy e da molte altre forze armate durante la Seconda guerra mondiale.

Nel maggio 1938, un equipaggio di piloti della LOT (Polonia) completò un volo sperimentale dagli Stati Uniti alla Polonia, usando un velivolo comprato dalla LOT e costruito dalla Lockheed in California (SP-LMK)[2]. L'equipaggio era formato da Waclaw Makowski (direttore della LOT e comandante del volo), Zbigniew Wysiekierski (copilota), Szymon Piskorz (meccanico e radionavigatore), Alfons Rzeczewski, (radionavigatore) e Jerzy Krassowski (assistente). L'equipaggio decollò da Burbank (il luogo dove venivano costruiti gli L-14), diretto a Varsavia, per una distanza di 24 850 km (13 400 nmi).

24.850 km. Il volò passò per gli stati dell'America centrale (Mazatlán, Città del Messico, Guatemala, Panama), del sud America (Lima, Santiago del Cile, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Natal), quindi attraversò l'Atlantico verso l'Africa. In Africa si diresse verso est (Dakar, Casablanca, Tunisi), fino a raggiungere l'Italia e, in seguito, la Polonia. L'intero tragitto richiese 85 ore di volo, tra il 13 maggio e il 5 giugno. La traversata dell'Atlantico, da Natal in Brasile a Dakar in Africa, richiese 11 ore e 10 minuti per coprire la distanza di 3 070 km.[3]

Howard Hughes fece il giro del mondo su un Super Electra (NX18973) con un equipaggio formato da altri quattro uomini: Harry Connor (copilota e navigatore), Tom Thurlow (navigatore), Richard Stoddart (operatore radio), Ed Lund (ingegnere di volo). Il volo iniziò il 10 luglio 1938 dal Floyd Bennett Field (il primo aeroporto di New York, oggi in disuso) e percorse le latitudini settentrionali più strette, attraversando Parigi, Mosca, Omsk, Jakutsk, Fairbanks, e Minneapolis, per poi tornare a New York, il 14 luglio, ricoprendo la distanza totale di 23 612 km (12 700 nmi).

Australia (bandiera) Australia
Belgio (bandiera) Belgio
  • SABENA (in Africa)
  • John Mahieu Aviation (postwar)
Brasile (bandiera) Brasile
Canada (bandiera) Canada
Francia (bandiera) Francia
  • Air Afrique (la compagnia aerea prebellica, non correlata con la compagnia postbellica che porta lo stesso nome)
  • Air France
Giappone (bandiera) Giappone
Honduras (bandiera) Honduras
bandiera Indie orientali olandesi
  • KNILM (Royal Netherlands Indian Airways)
Irlanda (bandiera) Irlanda
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi
  • KLM (operò soprattutto nei Caraibi nella divisione delle indie olandesi della KLM)
Polonia (bandiera) Polonia
Portogallo (bandiera) Portogallo
Regno Unito (bandiera) Regno Unito
Romania (bandiera) Romania
  • LARES (Liniile Aeriene Române Exploatate cu Statul)
Stati Uniti
Trinidad e Tobago (bandiera) Trinidad e Tobago
Venezuela (bandiera) Venezuela
Canada (bandiera) Canada
Giappone (bandiera) Giappone
Stati Uniti
Sudafrica (bandiera) Sudafrica

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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