Dopo una giovinezza nomade tra parcheggi per roulotte, bed and breakfast e alloggi in comune[3] (esperienze alla base del memoir Lowborn del 2019[4]), ha esordito nel 2012 con il romanzo parzialmente autobiografico Tutti gli uomini di mia madre[5] ottenendo lo Scottish First Book Award l'anno successivo[6].
Tutti gli uomini di mia madre (Tony Hogan bought me an ice-cream float before he stole my ma, 2012), Roma, Minimum fax, 2016 traduzione di Federica Aceto ISBN 978-88-7521-708-2.
Sete (Thirst, 2014), Milano, Beat, 2016 traduzione di Federica Aceto ISBN 978-88-6559-273-1.