Albert Bartholomé intraprese la carriera di pittore a Ginevra, poi s'installò a Parigi ove divenne l'amico intimo di Edgar Degas (1834-1917). Egli frequentò i pittori svizzeri installati nella pensione famigliare dell'hôtel de Nice al numero 4 di rue des beaux-arts. Si legò d'amicizia anche con i pittori Charles Giron (1850-1914)[4], Gustave Henri de Beaumont (1851-1922) e Max Leenhardt (1853-1941). Mosso da un grande senso di cameratismo, egli riceveva regolarmente Max Leenhardt alla propria tavola durante l'inverno 1879, quando questi si ritrovava solo a Parigi, senza tutti i suoi amici, che soggiornavano allꞌestero.
Egli non affrontò la scultura che nel 1886 per consacrarvisi interamente, sviluppando una tecnica che mescolava la semplicità all'emozione contenuta, vicino all'atticismo tranquillo delle figure d'un Pierre Puvis de Chavannes[5]. Egli concepì tuttavia un universo singolare ed elegiaco, che s'inscrive nel contesto del simbolismo degli anni 1890. Il suo capolavoro, il Monument aux morts del Cimitero di Père-Lachaise a Parigi, chiamato dall'artista Porta dell'aldilà, riflette l'idealismo e le problematiche metafisiche di tutta la fine de secolo. Questa scultura monumentale e spettacolare, alla quale l'artista ha lavorato per lunghi anni, gli apportò la celebrità.
Nel 1918, egli organizzò unꞌesposizione di cartoni preparatori di Puvis de Chavannes, in una sala consacrata ai grandi artisti presidenti della Société nationale des beaux-arts, con Edgar Degas e Auguste Rodin.
Si è creduto a lungo che Bartholomé avesse realizzato nel 1915 il disegno definitivo della Croix de guerre che onorerà migliaia di soldati. Numerosi riferimenti lo indicano sempre[8] In realtà, recenti ricerche mostrano che si tratta di una creazione della casa Arthus-Bertrand[9].
Crépy-en-Valois: Monumento ai caduti della Prima Guerra mondiale, 1925, giacente di soldato e bassorilievo di piangente in pietra[16][17] ;
Montbrison: Monumento ai caduti della Prima Guerra mondiale; commessa iniziale nel 1915 d'un monumento a Émile Reymond, trasformato nel 1917 in Monumento ai caduti, inaugurato nel 1920 e trasferito nel 1980 al giardino d'Allard[18] ;
Monument à la Défense de Paris: inaugurato nel 1921 sulla place du Carrousel, il monumento è stato trasferito nel 1933 sull'ꞌꞌesplanadeꞌꞌ del château de Vincennes, a nuovo spostamento nel 1955 e finalmente messo in deposito nel 1958[20] ;
Soissons: allegoria della città di Soissons, ordinata nel 1913, terminata nel 1914, ma eretta nel 1924 sul Monumento ai caduti; lꞌopera, rifiutata dai vecchi combattenti, fu rimpiazzata nel 1935 da una scultura realizzata da Raoul Lamourdedieu[24].
Crépy-en-Valois, cimitero del villaggio di Bouillant : Sépulture de Mme Bartholomé née Fleury, verso il 1887. La sua prima opera scolpita, creta dietro consiglio di Edgar Degas[25].
Tomba di Guillaume Dubufe, 1912, divisione 10a, in collaborazione con l'architetto Jean Camille Formigé (1845-1926)[26]. Il comitato incaricato della sua sepoltura ordinò al suo amico, lo scultore Albert Bartholomé, due bassorilievi per ornare il monumento; lꞌordine è stato eseguito tra luglio 1910 e marzo 1912[27].
Panthéon: Monumento a Jean-Jacques Rousseau, 1912, ordinato nel 1907, composto di tre muse al centro (La Filosofia, La Verità, La Natura), e le allegorie de La Gloria (che porta una corona) a sinistra e La Musica a destra
place de La Madeleine: Monumento a Victorien Sardou[29], ordinato nel 1909, realizzato nel 1914, inaugurato nel 1923 ; fuso nel 1942, il monumento non è stato sostituito.
Parigi, Panthéon: Monumento a Jean-Jacques Rousseau
^Egli offrì così i suoi due cani à Charles Giron, che ne fece poi numerosi schizzi.
^Émile Verhaeren, nei suoi Écrits sur l'Art (Scritti sullꞌArte), ravvicina le Muses inspiratrices di Puvis de Chavannes, al Monument aux Morts di Barholomé, trovandovi in comune la sensibilità e la dolcezza, la semplicità e il pudore.
^(FR) Albert Bartholomé - Dans la serre, su musee-orsay.fr, Musée d'Orsay. URL consultato il 13 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2014).