Synaphris (Simon, 1894) è un genere di ragni appartenente alla famiglia Synaphridae.
Non è chiara l'etimologia di questo genere[1].
Sono ragni di dimensioni medio-grandi; per le caratteristiche più generiche vedi la voce della famiglia Synaphridae[1].
I maschi si distinguono dagli altri di Cepheia e Africepheia per il conduttore dei pedipalpi che non copre il cymbium in vista prolaterale, come accade in questi due generi, e per la presenza, sempre sul conduttore, di una lamella e di una regione basale, glabra e membranosa sul lato prolaterale del cymbium, entrambi assenti in Cepheia e Africepheia[1].
Si differenziano dalle Africepheia per i dotti copulatori, strutture dell'epigino, che sono avvolti intorno a sé stessi non più di quattro volte, invece di una dozzina di volte come in Africepheia; da Cepheia si differenziano sempre per i dotti copulatori: le Synaphris li hanno avvolti intorno a sé stessi, le Cepheia intorno alla spermateca[1].
Il genere è il più diffuso della famiglia ed è stato finora rinvenuto nell'Europa mediterranea, nell'Africa, in Asia centrale, nelle Isole Canarie e nel Madagascar[1].
La specie di riferimento per la prima classificazione di questo genere fu la Grammonota letourneuxi (Simon, 1884); dallo stesso autore fu denominata 10 anni dopo come Synaphris, Simon 1894 e attribuita alla famiglia Theridiidae; da uno studio degli aracnologi Levi & Levi del 1962 l'intero genere venne trasferito alla famiglia Symphytognathidae.
Nel 1977 fu provvisoriamente assegnato ai Mysmenidae da uno studio di Forster & Platnick; infine, nel 2003 Marusik e Lehtinen hanno assurto le caratteristiche principali di questo genere al rango di famiglia (Synaphridae) ed è stato qui definitivamente collocato[1].
Attualmente, a dicembre 2012, si compone di 11 specie[2]: