Arcidiocesi di Bologna

Arcidiocesi di Bologna
Archidioecesis Bononiensis
Chiesa latina
Regione ecclesiasticaEmilia-Romagna
 
Mappa della diocesi
Diocesi suffraganee
Faenza-Modigliana, Ferrara-Comacchio, Imola
 
Arcivescovo metropolitacardinale Matteo Maria Zuppi
Vicario generaleGiovanni Silvagni (per l'amministrazione)
Stefano Ottani (per la sinodalità)
Presbiteri511, di cui 314 secolari e 197 regolari
1.853 battezzati per presbitero
Religiosi265 uomini, 514 donne
Diaconi154 permanenti
 
Abitanti1.005.536
Battezzati946.988 (94,2% del totale)
StatoItalia
Superficie3.549 km²
Parrocchie410 (12 vicariati)
 
ErezioneIII secolo
Ritoromano
CattedraleSan Pietro
Santi patroniSan Petronio
Madonna di San Luca
Indirizzovia Altabella, 6 – 40126 Bologna
Sito webwww.chiesadibologna.it
Dati dall'Annuario pontificio 2023 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
La basilica di San Petronio, una delle più grandi chiese del mondo.
Il santuario della Madonna di San Luca.

L'arcidiocesi di Bologna (in latino Archidioecesis Bononiensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Italia appartenente alla regione ecclesiastica Emilia-Romagna. Nel 2022 contava 946.988 battezzati su 1.005.536 abitanti. È retta dall'arcivescovo cardinale Matteo Maria Zuppi.

L'arcidiocesi comprende comuni in 3 province dell'Emilia-Romagna:

Sede arcivescovile è la città di Bologna, dove si trova la cattedrale di San Pietro.

La sola città di Bologna conserva 124 chiese, di cui 93 parrocchiali.

In tutta l'arcidiocesi 25 chiese hanno funzione di santuario (13 nella città). Oltre al capitolo della cattedrale metropolitana, possiedono un capitolo canonicale le collegiate di: San Petronio vescovo, Santa Maria Maggiore nella basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano, San Giovanni Battista in Persiceto (nella cittadina omonima), Santa Maria Maggiore (a Pieve di Cento), San Biagio (a Cento).

Parrocchie e vicariati

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Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie dell'arcidiocesi di Bologna.

Il territorio si estende su 3.549 km² ed è suddiviso in 410 parrocchie, raggruppate in 12 vicariati:[3] Alta valle del Reno, Bologna Centro, Bologna Nord, Bologna Ovest, Bologna Sud Est, Budrio-Castel San Pietro Terme, Cento, Galliera, Persiceto-Castelfranco, San Lazzaro-Castenaso, Setta-Savena-Sambro, Valli del Reno-Lavino-Samoggia. Ogni vicariato è diviso in più zone pastorali, per un totale di 50 zone per tutta l'arcidiocesi.

Provincia ecclesiastica

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La provincia ecclesiastica di Bologna comprende le seguenti diocesi suffraganee:

Si hanno notizie sulle vicende della prima comunità cristiana a Bologna alla fine del III secolo con il martirio di tre dei suoi membri: Procolo, Vitale e Agricola.

È incerta la data di erezione della sede vescovile, ma generalmente viene fatta risalire al III secolo o all'inizio del IV secolo quando troviamo notizia del primo vescovo certo, Zama. Bologna è una delle poche diocesi italiane di cui si conserva un catalogo di vescovi, fino al XIII secolo, derivato dai dittici diocesani, dunque degno di fede: tuttavia, per i primi sette secoli, sono pochi i vescovi del catalogo documentati e confermati anche da altre fonti storiche.

Dal IV secolo Bologna fu diocesi suffraganea di Milano. Verso la fine del V secolo entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Ravenna.

Nelle lotte fra Impero e Papato durante i secoli XI e XII e negli anni del dominio di Federico Barbarossa Bologna si mantenne fedele al Pontefice, anche se spesso l'imperatore riuscì a opporre vescovi scismatici ai vescovi legittimi.

Nel 1088 fu istituita l'Università, che forse trasse origine da precedenti scuole vescovili e capitolari.[senza fonte] L'esame finale e il conferimento della laurea si svolgevano nella cattedrale sin dall'inizio del XIII secolo e fino al XVIII secolo molte cattedre dell'Università furono affidate al clero.

Nel 1106 divenne immediatamente soggetta alla Santa Sede, ma il 7 agosto 1118 un diploma pontificio assegnò nuovamente la sede come suffraganea dell'arcidiocesi di Ravenna.

Nel 1131 fu concluso un accordo con l'abbazia di Nonantola, che era stata sciolta dalla dipendenza dalla diocesi di Modena ed era desiderosa di separarsene. Secondo l'accordo i monaci di Nonantola si sarebbero rivolti in via esclusiva ai vescovi di Bologna per gli oli santi e le consacrazioni.

Nel 1223 nella notte di Natale un forte terremoto distrusse le volte della cattedrale.

Nel 1306 Bologna prese le armi contro il legato apostolico cardinale Napoleone Orsini; fu pertanto colpita dalla scomunica e dall'interdetto. Fu chiusa l'università e i professori si trasferirono a Padova. L'anno successivo i bolognesi fecero ammenda e ottennero la remissione dell'interdetto e la riapertura dell'università.

Il 17 maggio 1567 fu istituito il seminario diocesano, nel quadro di un rinnovamento della diocesi operato dal cardinale Gabriele Paleotti, secondo i decreti del Concilio di Trento.

Il 10 dicembre 1582, il bolognese papa Gregorio XIII con la bolla Universi orbis la elevò al rango di arcidiocesi metropolitana, assegnandole come diocesi suffraganee Modena, Reggio, Parma, Piacenza, Imola, Cervia e Crema. L'opposizione del metropolita di Ravenna costrinse papa Clemente VIII, il 14 dicembre 1604, a confermare la decisione di Gregorio XIII; tuttavia la provincia ecclesiastica bolognese perse Imola e Cervia, passate nuovamente a Ravenna, mentre acquisì Borgo San Donnino (oggi Fidenza).[4][5]

Nel XVII secolo crebbero gli istituti di carità, si pose mano al rifacimento degli edifici di culto e furono intensificate le pratiche religiose.

Nel 1723 fu iniziata la costruzione del Santuario della Madonna di San Luca, che fu consacrato nel 1765. Lungo tutto il secolo allo spirito illuministico fu opposto un rinnovato zelo pastorale, i cui cardini erano le opere di carità e il catechismo.

Nel 1796 i francesi introdussero in città un nuovo ordine politico, avverso alla religione. In particolare, furono soppressi gli ordini religiosi; le confraternite e le opere di carità e assistenza furono laicizzate, estromettendone gli ecclesiastici.

Una nuova ondata di spirito anticlericale colpì la diocesi dopo l'annessione al Regno di Sardegna nel 1859: fu assalito il Congresso cattolico di Bologna del 9 ottobre 1876[6]; fino al 1882 gli arcivescovi furono impediti a risiedere nel palazzo arcivescovile e costretti a risiedere in seminario. La diocesi rispose intensificando le opere educative e assistenziali.

Dal 7 all'11 settembre 1927 Bologna ospitò il nono Congresso eucaristico nazionale italiano, a cui intervenne come legato pontificio il cardinale Tommaso Pio Boggiani.

Durante la seconda guerra mondiale il cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano prestò soccorso alla popolazione e mise in salvo alcuni condannati a morte.

Gli anni del Concilio Vaticano II sono segnati dalla presenza a Bologna del cardinal Giacomo Lercaro, uno dei protagonisti dello stesso Concilio, che nella sua sede diede impulso alla riforma liturgica e sostenne il ruolo dei cattolici in politica.

Domenica 18 aprile 1982 il cardinal Antonio Poma accolse, in visita pastorale, papa Giovanni Paolo II. Ritornò in visita all'arcidiocesi il 27 e il 28 settembre 1997 a conclusione del XXIII Congresso Eucaristico Nazionale, accolto dal cardinal Giacomo Biffi; in questa occasione si tenne un grande concerto, in cui si esibirono Bob Dylan, Lucio Dalla, Gianni Morandi e tanti altri artisti.

Nel 1989 l'arcivescovo cardinale Giacomo Biffi, il cui episcopato si distinse per la ricchezza teologica e dottrinale, fece nascere l'iniziativa oratoriale "Estate Ragazzi", diffusasi poi in tutta l'Emilia-Romagna, nonché in parte di Lombardia e Sicilia.

Dal 20 al 28 settembre 1997 Bologna tornò a essere sede del Congresso eucaristico nazionale italiano, per la XXIII edizione. Intervenne come legato pontificio il cardinale Camillo Ruini.

Domenica 1º ottobre 2017 l'arcivescovo Matteo Maria Zuppi accolse papa Francesco in visita pastorale a Bologna per la conclusione del congresso eucaristico diocesano.

A partire dal 1º settembre 2018 le parrocchie sono raggruppate all'interno di 50 zone pastorali. Ogni zona è formata da alcune parrocchie vicine per territorio e situazione pastorale, è retta da un presbitero moderatore (designato dal vescovo ogni 3 anni) e da un'assemblea zonale (formata dai parroci della zona pastorale, dai religiosi del luogo, membri di movimenti, associazioni del luogo e dai laici di ogni parrocchia) e ha il compito di promuovere e coordinare l'attività pastorale comune (catechesi; liturgia; pastorale giovanile; attività della Caritas).[7]

Sei arcivescovi o vescovi della Chiesa bolognese furono eletti Sommi Pontefici (Innocenzo VII, Niccolò V, Giulio II, Gregorio XV, Benedetto XIV, Benedetto XV), mentre altri cinque pontefici (oltre Gregorio XV e Benedetto XIV) sono nati da famiglie bolognesi (Onorio II, Lucio II, Gregorio XIII, Innocenzo IX e san Pio V).

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna dal 2015

Prelati oriundi dell'arcidiocesi

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Santi e beati dell'arcidiocesi

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I patroni principali sono San Petronio e la Madonna di San Luca.

  • San Petronio, vescovo (4 ottobre) (solennità)
  • San Domenico, sacerdote (4 agosto) (festa)
  • San Zama, protovescovo (28 settembre) (festa)
  • Santa Caterina de' Vigri, vergine (9 marzo) (memoria)
  • Santa Clelia Barbieri, vergine (13 luglio) (memoria)
  • Sant'Elia Facchini, martire (9 luglio) (memoria)
  • Sant'Eusebio[20], vescovo (26 settembre)
  • San Faustiniano[20], vescovo (26 febbraio) (memoria)
  • San Felice, vescovo (3 ottobre) (memoria)
  • San Giocondo[20], vescovo (14 novembre) (memoria)
  • San Guarino, vescovo (7 febbraio) (memoria)
  • San Paterniano[20], vescovo (12 luglio) (memoria)
  • San Procolo, martire (1º giugno) (memoria)
  • San Teodoro[20], vescovo (11 maggio) (memoria)
  • San Tertulliano[20], vescovo (18 aprile) (memoria)
  • Santi Vitale e Agricola, protomartiri (4 novembre) (memoria)

Istituti religiosi presenti in arcidiocesi

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Istituti religiosi maschili

Nel 2013, contavano case in arcidiocesi le seguenti comunità religiose maschili:[21]

Istituti religiosi femminili

Nel 2013, contavano case in arcidiocesi le seguenti comunità religiose femminili:[22]

L'arcidiocesi nel 2022 su una popolazione di 1.005.536 persone contava 946.988 battezzati, corrispondenti al 94,2% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1917 ? 565.489 ? 956 837 119 ? ? ? ? 389
1949 685.000 691.479 99,1 760 565 195 901 215 1.263 428
1958 782.232 785.291 99,6 848 508 340 922 500 1.970 443
1969 929.436 929.486 100,0 913 549 364 1.018 456 2.229 380
1980 977.000 1.002.000 97,5 870 495 375 1.122 526 1.980 447
1990 927.874 936.699 99,1 787 454 333 1.179 22 443 1.453 413
1999 913.766 925.146 98,8 747 460 287 1.223 66 433 1.190 417
2000 914.926 929.534 98,4 741 448 293 1.234 69 409 1.138 417
2001 913.458 929.104 98,3 743 444 299 1.229 70 419 1.106 417
2002 919.135 937.808 98,0 743 444 299 1.237 76 398 1.023 416
2003 926.771 946.432 97,9 747 435 312 1.240 81 367 1.038 416
2004 925.155 948.805 97,5 719 427 292 1.286 86 374 1.035 416
2006 936.093 964.733 97,0 686 431 255 1.364 99 338 991 414
2012 949.567 995.638 95,4 608 389 219 1.561 123 275 868 412
2015 947.332 1.000.043 94,7 577 366 211 1.641 140 263 787 412
2018 943.957 999.070 94,5 532 342 190 1.774 153 247 689 410
2020 944.470 1.001.479 94,3 519 338 181 1.819 151 254 676 410
2022 946.988 1.005.536 94,2 511 314 197 1.853 154 265 514 410
  1. ^ Appartiene all'arcidiocesi solo la parrocchia della frazione di San Martino in Pedriolo; il resto del territorio comunale è parte della diocesi di Imola.
  2. ^ Fanno eccezione le parrocchie delle frazioni di Coronella e Madonna Boschi, che appartengono all'arcidiocesi di Ferrara-Comacchio.
  3. ^ La diocesi riorganizzata in 12 vicariati, su chiesadibologna.it, 29 dicembre 2020. URL consultato il 1º marzo 2021.
  4. ^ Cedola concistoriale Hodie in consistorio, Bullarum diplomatum et privilegiorum sanctorum Romanorum pontificum Taurinensis editio, Tomus XI, Augustae Taurinorum, 1867, pp. 146-154.
  5. ^ Cappelletti, Le Chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, vol. III, p. 540-541.
  6. ^ Rino Cammilleri, Elogio del Sillabo, Milano, 1994, p. 208.
  7. ^ Lettera pastorale dell'Arcivescovo Matteo Zuppi (PDF), su chiesadibologna.it. URL consultato il 21 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2018).
  8. ^ Assente nella cronotassi di Prodi e Paolini.
  9. ^ Nominato erroneamente anche come Giovanni.
  10. ^ FRUGERIO, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  11. ^ ADALFREDO, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  12. ^ BERNARDO, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  13. ^ ENRICO, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  14. ^ GERARDO, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  15. ^ SAVELLI, Giovanni, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  16. ^ AVVOCATI, Uberto, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  17. ^ Confermato da papa Martino V il 13 aprile 1418.
  18. ^ Lambertini mantenne anche dopo l'elezione a Papa in amministrazione la Sede bolognese, fino alle dimissioni date il 14 gennaio 1754.
  19. ^ Il 29 luglio 1872 fu nominato vescovo di Frascati.
  20. ^ a b c d e f Viene festeggiato insieme al protovescovo San Zama, il 28 settembre.
  21. ^ Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica maschili, su bologna.chiesacattolica.it. URL consultato il 17 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2013).
  22. ^ Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica femminili, su bologna.chiesacattolica.it. URL consultato il 17 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2013).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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