Fentolamina | |
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Nome IUPAC | |
3-[4,5-diidro-1H-imidazol-2-metil- (4-metilfenil)-amino] fenolo | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C17H19N3O |
Massa molecolare (u) | 281,352 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-053-1 |
Codice ATC | C04 |
PubChem | 5775 |
DrugBank | DBDB00692 |
SMILES | CC1=CC=C(C=C1)N(CC2=NCCN2)C3=CC(=CC=C3)O |
Dati farmacologici | |
Teratogenicità | No |
Modalità di somministrazione | intramuscolare ed endovenosa |
Dati farmacocinetici | |
Metabolismo | Epatico |
Emivita | 5-7 ore |
Escrezione | Metabolita eliminato tramite reni |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 302 |
Consigli P | ---[1] |
La fentolamina è un antagonista α-adrenergico con stessa affinità per i recettori α1 e α2. Il farmaco possiede inoltre una peculiare attività antagonista per i recettori serotoninergici e agonista per i recettori muscarinici e istaminici[2].
Il farmaco ha una bassa disponibilità orale; per questo viene preferenzialmente impiegato per via endovenosa e intramuscolare; ha una breve emivita (5-7 ore) dovuta allo spiccato metabolismo epatico.
La fentolamina non viene comunemente usata per il trattamento dell'ipertensione arteriosa in quanto possiede numerosi effetti collaterali. Può essere utilizzata per la stabilizzazione pre-operatoria dei pazienti con feocromocitoma; analogamente, trova impiego nel controllo del feocromocitoma non chirurgicamente resecabile[3]. Alcune formulazioni possono essere iniettate nei corpi cavernosi del pene e migliorare i casi di disfunzione erettile[4].
In seguito all'uso di antagonisti α-adrenergici le reazioni comuni sono rappresentate da tachicardia, aritmia e cefalea, dovute all'innesco di meccanismi barocettivi riflessi[5]. Inoltre, la fentolamina, possedendo anche uno spiccato antagonismo per i recettori α2-adrenergici è in grado stimolare il rilascio di catecolamine nelle giunzioni sinaptiche adrenergiche, con stimolazione dei recettori β-adrenergici cardiaci (non antagonizzati) e rinforzo del cronotropismo e inotropismo[2]. La vasodilatazione del distretto venoso porta anche a fenomeni di ipotensione posturale[6]. Ulteriori effetti collaterali possono essere la miosi e la congestione nasale. Quando somministrato per via intracavernosa (in genere in associazione alla papaverina), può dare priapismo.