Terazosina | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C19H25N5O4 |
Massa molecolare (u) | 387.433 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 613-265-8 |
Codice ATC | G04 |
PubChem | 5401 |
DrugBank | DBDB01162 |
SMILES | COC1=C(C=C2C(=C1)C(=NC(=N2)N3CCN(CC3)C(=O)C4CCCO4)N)OC |
Dati farmacocinetici | |
Emivita | 12 ore |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 302 |
Consigli P | ---[1] |
La terazosina è un farmaco derivato della quinazolina ed antagonista α1 adrenergico utilizzato nel trattamento dell'iperplasia prostatica benigna sintomatica e nella gestione dell'ipertensione arteriosa.[2] La terazosina esplica la sua azione bloccando l'azione dell'adrenalina sui recettori adrenergici α1, causando il rilassamento del muscolo liscio nei vasi sanguigni e nella prostata.[3][4]
La terazosina è indicata per il trattamento dell'iperplasia prostatica benigna sintomatica e dell'ipertensione arteriosa.[2]
Il farmaco è inoltre impiegato per il trattamento di calcolosi ureterale.[5]
La terazosina è un bloccante adrenergico selettivo α1 derivato della quinazolina.[2][4]
La terazosina è selettiva per i recettori α1-adrenergici, ma non per i loro singoli sottotipi.[6][7] L'inibizione di questi recettori α1-adrenergici porta al rilassamento del muscolo liscio nei vasi sanguigni e nella prostata, abbassando la pressione sanguigna e migliorando il flusso urinario.[3][4][6][7] Le cellule del muscolo liscio costituiscono circa il 40% del volume della prostata e il loro rilassamento riduce la pressione sull'uretra.[4]
È stato anche dimostrato che le catecolamine inducono fattori responsabili della mitogenesi e i bloccanti dei recettori α1-adrenergici inibiscono questo effetto.[4]
Un ultimo meccanismo a lungo termine della terazosina e di altri bloccanti dei recettori α1-adrenergici è l'induzione dell'apoptosi delle cellule prostatiche.[4] Il trattamento con terazosina potenzia l'espressione del fattore di crescita trasformante beta-1 (TGF-beta1), che aumenta l'espressione di p27kip1 e attiva la cascata delle caspasi.[4][7]
Il farmaco mostra un valore di assorbimento approssimativamente del 90%.[3]
Il volume di distribuzione del farmaco corrisponde a circa 25-30 L.[3]
Il legame del farmaco con le proteine plasmatiche è del 90-94%.[2][3]
La maggior parte della terazosina viene metabolizzata a livello epatico.[3] I metaboliti recuperati includono 6-O-demetil terazosina, 7-O-metil terazosina, un derivato di piperozina e un derivato di diammina.[3]
Approssimativamente il 10% della dose orale viene escreto inalterato nelle urine e circa il 20% viene escreto nelle feci.[2][3] Il 40% della dose totale viene eliminato nelle urine e il 60% della dose totale viene eliminato nelle feci.[2][3]
La terazosina ha una emivita media di 12 ore, sebbene possa essere di 14 ore nei pazienti di età superiore ai 70 anni e di 11,4 ore nei pazienti di età compresa tra 20 e 39 anni.[2][3]
La clearance plasmatica è di 80 ml/min e la clearance renale è di 10 ml/min.[3]
In caso di sovradosaggio, i pazienti possono sperimentare episodi di ipotensione.[2] La pressione sanguigna e la frequenza cardiaca dovrebbero essere controllate facendo sdraiare il paziente o trattandolo con espansori di volume o, se necessario, vasopressori.[2] I pazienti dovrebbero essere monitorati per la funzione renale.[2] Poiché la terazosina è fortemente legata alle proteine, è improbabile che la dialisi apporti benefici ai pazienti con sovradosaggio.[2]
La dose letale 50 per somministrazione tramite via orale nei topi è di 5500 mg/kg.[8]