Arcidiocesi di Montpellier Archidioecesis Montis Pessulani Chiesa latina | |||
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Diocesi suffraganee | |||
Carcassonne e Narbona, Mende, Nîmes, Perpignano-Elne | |||
Arcivescovo metropolita | Norbert José Henri Turini | ||
Arcivescovi emeriti | Guy Marie Alexandre Thomazeau, Pierre-Marie Carré | ||
Presbiteri | 250, di cui 148 secolari e 102 regolari 3.377 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 112 uomini, 240 donne | ||
Diaconi | 35 permanenti | ||
Abitanti | 1.176.000 | ||
Battezzati | 844.300 (71,8% del totale) | ||
Stato | Francia | ||
Superficie | 6.101 km² | ||
Parrocchie | 62 | ||
Erezione | VI secolo | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santi Pietro e Paolo | ||
Indirizzo | Villa Maguelone, 31 ter avenue St. Lazare, CS 82137, 34060 Montpellier CEDEX 2, France | ||
Sito web | montpellier.catholique.fr | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Francia | |||
L'arcidiocesi di Montpellier (in latino: Archidioecesis Montis Pessulani) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Francia. Nel 2021 contava 844.300 battezzati su 1.176.000 di abitanti. È retta dall'arcivescovo Norbert José Henri Turini.
L'arcidiocesi comprende il dipartimento francese dell'Hérault.
Sede arcivescovile è la città di Montpellier, dove si trova la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Nella città episcopale si trova anche la basilica minore di Notre-Dame des Tables. Nell'arcidiocesi sorgono altre cinque chiese ex cattedrali:
Il territorio è suddiviso in 62 parrocchie, raggruppate in 10 settori missionari.
La provincia ecclesiastica di Montpellier comprende le seguenti diocesi suffraganee:
La diocesi di Montpellier ha la sua origine nell'antica diocesi di Maguelone, eretta nel VI secolo con territorio ricavato da quello della diocesi di Nîmes. Il primo vescovo di Maguelone, di cui si abbiano riscontri storici, fu Boezio, che si fece rappresentare al concilio di Toledo e partecipò al concilio di Narbona, entrambi del 589. Originariamente la sede era suffraganea dell'arcidiocesi di Narbona.
Maguelone fu completamente distrutta nel corso delle guerre fra Carlo Martello e i Saraceni. Allora la sede della diocesi fu traslata a Substantion[1], ma il vescovo Arnaud nell'XI secolo la riportò a Maguelone dopo aver ricostruito la città.
Presso Maguelone si erano gradualmente sviluppati i due villaggi di Montpellier e di Montpellieret. Secondo la leggenda, questi villaggi erano nel X secolo proprietà delle due sorelle di san Fulcrano, vescovo di Lodève. Verso il 975 le cedettero a Ricuin, vescovo di Maguelone. È certo che verso il 990 Ricuin possedesse questi due villaggi; mantenne per sé Montpellieret e diede Montpellier in feudo alla famiglia dei Guillems. Nel 1085 Pierre, conte di Substantion e Melgueil, divenne vassallo della Santa Sede per questa contea ed ebbe il diritto di elezione dei vescovi di Maguelone. Papa Urbano II incaricò il vescovo di Maguelone di esercitare la sovranità papale sulla contea e passò cinque giorni in città durante il suo viaggio in Francia per predicare la prima crociata. Nel 1215 papa Innocenzo III concesse la contea di Melgueil in feudo al vescovo di Maguelone, che divenne quindi vescovo-conte.
A partire da quell'epoca i vescovi di Maguelone ebbero il diritto di battere moneta. Papa Clemente IV redarguì nel 1266 il vescovo Bérenger de Frédol, che aveva coniato una moneta chiamata "Miliarensis", su cui era impresso il nome di Maometto; effettivamente a quell'epoca il vescovo, insieme con il re d'Aragona e il conte di Tolosa, aveva autorizzato il conio di monete arabe, non per la circolazione a Maguelone, ma per l'esportazione.
Nel luglio del 1204 Montpellier passò in possesso di Pietro II d'Aragona, genero dell'ultimo discendente dei Guillems; Giacomo I d'Aragona, figlio di Pietro II, unì le città al regno di Maiorca. Nel 1292 Bérenger de Frédol, vescovo di Maguelone, cedette Montpellier a Filippo IV di Francia. Giacomo III di Maiorca vendette Montpellier a Filippo VI nel 1349 e la città, eccetto il periodo dal 1365 al 1382, fu da allora francese.
Urbano V aveva studiato teologia e diritto canonico a Montpellier e fu incoronato papa dal cardinale Andouin Aubert, nipote di Innocenzo VI e vescovo di Maguelone dal 1352 al 1354; di conseguenza il favore di Urbano V verso questa diocesi crebbe grandemente. Nel 1364 fondò a Montpellier il monastero benedettino di san Germano e venne personalmente a Montpellier per visitare la nuova chiesa (9 gennaio – 8 marzo 1367). Volle che la città fosse circondata da bastioni, cosicché gli studenti potessero vivere in sicurezza e diede inizio ai lavori per un canale di comunicazione fra Montpellier e il mare.
Tre chiese si susseguirono, eretta una dopo l'altra sul medesimo sito, con il titolo di Chiesa cattedrale di Maguelone. La prima risale al V / VI secolo, venne trasformata in moschea dal saraceni quando all'inizio dell'VIII secolo s'impadronirono di Maguelone. Fu distrutta per ordine di Carlo Martello, quando i Franchi strapparono l'isola ai saraceni (737). L'erezione della seconda, sulle rovine della prima, fu dovuta al vescovo Arnaud (vescovo dal 1030 al 1060), che la ricostruì ampliandola e dotandola di un capitolo regolare composto da canonici posto sotto l'autorità di un prevosto. Di questo nuovo edificio rimane oggi solo la cappella di Sant'Agostino, posta sul lato sud dell'attuale edificio. Infine, nel XII secolo, la cattedrale di Arnaud fu demolita, ne fu costruita una nuova con nuovi edifici capitolari, comprendenti in particolare un chiostro a due piani ed un alloggio per il vescovo; il nuovo altar maggiore fu consacrato nel 1162 durante l'episcopato di Jean de Montlaur. Dedicata ai Santi Pietro e Paolo, questo edificio religioso è giunto, sia pur con numerose mutilazioni, fino ai nostri giorni.
Su istanza di re Francesco I, che lamentava le epidemie e le incursioni dei pirati che costantemente minacciavano Maguelone, papa Paolo III trasferì la sede a Montpellier il 27 marzo 1536 in forza della bolla In eminenti militantis.[2] Fu eretta in cattedrale la chiesa del monastero di San Benedetto e San Germano, fondato nel 1364.
Il calvinismo fu introdotto a Montpellier nel febbraio del 1560 dal pastore Guillaume Mauget e le conseguenti guerre di religione ebbero pesanti ripercussioni per la città. Durante il regno di Enrico III fu istituita una sorta di repubblica calvinista. La città fu riconquistata da Luigi XIII nell'ottobre del 1622.
Il vescovo Colbert de Croissy (1696-1738) sostenne l'oratoriano François Aimé Pouget, che nel 1702 compose il famoso "Catechismo di Montpellier", condannato dalla Santa Sede nel 1712 e nel 1721 per le sue dottrine gianseniste.
Dopo il 1789 a causa della Rivoluzione il vescovo de Malide dovette abbandonare la diocesi e fu esule in Inghilterra, da dove continuò a seguire la sua diocesi, che aveva affidato a due sacerdoti fidati, e i numerosi sacerdoti diocesani dispersi in tutta Europa. Prima del concordato del 1801 papa Pio VII richiese ai vescovi esiliati la rinuncia al governo pastorale della diocesi. Pur propenso ad aderire alla richiesta del Pontefice, il vescovo di Montpellier si adattò al parere degli altri dodici vescovi francesi esiliati in Inghilterra, che non accettavano di dimettersi. Pur conservando il suo titolo, il vescovo de Malide chiese ai fedeli della diocesi di obbedire al loro nuovo vescovo, ma ciò nonostante una piccola minoranza (les purs) non volle riconoscere altri che lui.[3]
Quando il concordato del 1801 ridefinì le diocesi francesi, a Montpellier fu attribuito anche il territorio del dipartimento della Tarn, che fu ceduto nel 1822 a vantaggio dell'erezione dell'arcidiocesi di Albi; e dal 1802 al 1822, Montpellier fu suffraganea dell'arcidiocesi di Tolosa. Nel 1822 entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Avignone.
Con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 erano state soppresse le diocesi di Béziers, Agde, Lodève e Saint-Pons e il loro territorio incorporato in quello della diocesi di Montpellier. Un breve papale del 16 giugno 1877 concesse ai vescovi di Montpellier di unire al proprio, i titoli di queste quattro diocesi soppresse.
L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle circoscrizioni ecclesiastiche francesi, la diocesi è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana.[4]
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 1.176.000 persone contava 844.300 battezzati, corrispondenti al 71,8% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
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battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 440.000 | 461.000 | 95,4 | 462 | 350 | 112 | 952 | 112 | 1.023 | 416 | |
1970 | 525.000 | 591.397 | 88,8 | 466 | 363 | 103 | 1.126 | 209 | 1.156 | 410 | |
1980 | 600.000 | 648.202 | 92,6 | 548 | 381 | 167 | 1.094 | 1 | 167 | 842 | 416 |
1990 | 675.000 | 721.000 | 93,6 | 415 | 299 | 116 | 1.626 | 3 | 196 | 736 | 385 |
1999 | 601.626 | 794.603 | 75,7 | 370 | 247 | 123 | 1.626 | 15 | 178 | 636 | 324 |
2000 | 670.000 | 900.000 | 74,4 | 373 | 248 | 125 | 1.796 | 17 | 181 | 488 | 324 |
2001 | 670.000 | 900.000 | 74,4 | 345 | 221 | 124 | 1.942 | 18 | 179 | 475 | 166 |
2002 | 670.000 | 900.000 | 74,4 | 272 | 215 | 57 | 2.463 | 19 | 109 | 505 | 162 |
2003 | 670.000 | 900.000 | 74,4 | 318 | 212 | 106 | 2.106 | 22 | 155 | 495 | 173 |
2004 | 670.000 | 1.000.000 | 67,0 | 348 | 223 | 125 | 1.925 | 23 | 174 | 485 | 166 |
2013 | 745.518 | 1.050.026 | 71,0 | 282 | 174 | 108 | 2.643 | 36 | 146 | 344 | 64 |
2016 | 853.571 | 1.104,621 | 77,3 | 271 | 166 | 105 | 3.149 | 40 | 115 | 280 | 63 |
2019 | 865.225 | 1.130.750 | 76,5 | 247 | 141 | 106 | 3.502 | 42 | 116 | 280 | 62 |
2021 | 844.300 | 1.176.000 | 71,8 | 250 | 148 | 102 | 3.377 | 35 | 112 | 240 | 62 |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 143618544 · LCCN (EN) n2001060839 · GND (DE) 1078099251 · BNF (FR) cb12565104d (data) · J9U (EN, HE) 987007299833705171 |
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