Dornier Do 24 | |
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Un Dornier Do 24 con insegne dell'olandese Koninklijke Luchtmacht | |
Descrizione | |
Tipo | idrobombardiere idropattugliatore marittimo idroricognitore |
Equipaggio | 4-6 |
Costruttore | Dornier Aviolanda CASA SNCAN |
Data primo volo | 3 luglio 1937 |
Data entrata in servizio | novembre 1937 |
Data ritiro dal servizio | 1967 |
Utilizzatore principale | Luftwaffe |
Esemplari | 279 |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 22,05 m |
Apertura alare | 27,30 m |
Altezza | 5,53 m |
Superficie alare | 108 m² |
Peso a vuoto | 9 420 kg |
Peso max al decollo | 16 234 kg |
Capacità combustibile | 5 320 L |
Propulsione | |
Motore | 3 radiali Bramo 323R-2 |
Potenza | 1 000 PS (735,5 kW) ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 332 km/h a 2 600 m |
Velocità di crociera | 295 km/h a 2 600 m |
Velocità di salita | a 2 000 m in 6 min a 4 000 m in 7,2 min |
Raggio di azione | 2 900 km 4 700 m (max) |
Tangenza | 7 500 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 MG 15 calibro 7,92 mm |
Cannoni | un Hispano-Suiza HS.404 calibro 20 mm |
Note | dati relativi alla versione Do 24 T-1 |
i dati sono estratti da www.dornier24.com[1] | |
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Il Dornier Do 24 era un idrovolante multiruolo a scafo centrale progettato dall'azienda tedesca Dornier Flugzeugwerke per il pattugliamento marittimo e ricerca e salvataggio e prodotto, tra il 1937 ed il 1945, in 279 esemplari dalla stessa Dornier e da altre aziende aeronautiche.
Secondo le stime fornite dalla Dornier nel corso della loro carriera operativa sono circa 12 000 le persone tratte in salvo dai Do 24.
Il progetto del Do 24 si deve ad una specifica emessa dalla Koninklijke Marine, la marina militare dei Paesi Bassi, che richiese alla Dornier un nuovo modello di idrovolante per sostituire i Do Wal da impiegare nelle Indie Orientali Olandesi. Nella sua realizzazione si abbandonò la soluzione tecnica che contraddistingueva la propulsione, con i motori montati in tandem in configurazione traente-spingente, per passare ad una soluzione più tradizionale dove i motori erano montati in gondole direttamente sull'ala.
Il primo dei due esemplari realizzati venne dotato di 3 Junkers Jumo 205C a ciclo Diesel, capaci di erogare una potenza di 600 PS (447 kW) ciascuno, sostituiti nel secondo Do 24 da 3 motori radiali, soluzione verrà successivamente mantenuta in tutti i successivi esemplari, i Wright R-1820-F52 Cyclone di produzione statunitense, questo per rispondere alle specifiche olandesi che imponevano la stessa motorizzazione utilizzata dai Martin 139. Il terzo esemplare, sempre dotato dei motori statunitensi, fu anche il primo ad essere portato in volo per la prima volta il 3 luglio 1937. I sei esemplari destinati ai Paesi Bassi vennero prodotti dalla Dornier nella propria sussidiaria svizzera AG für Dornier-Flugzeuge (Doflug) e designati Do 24 K-1, seguito da un ulteriore esemplare costruito localmente dalla Aviolanda al quale venne assegnata la designazione Do 24 K-2
Prima dell'occupazione tedesca furono solo 25 gli esemplari costruiti sulla linea di montaggio dell'Aviolanda. La Luftwaffe si dichiarò interessata ad acquisire il modello, requisì gli esemplari già finiti ed impose il completamento degli esemplari ancora in fase di costruzione; successivamente venne mantenuta la linea di produzione olandese che continuò a produrre il modello sotto il controllo tedesco. Le prime successive 11 cellule vennero completate con i Wright Cyclone già acquistati dal governo olandese ma in seguito vennero utilizzati i BMW-Bramo 323R-2 di produzione tedesca. Durante l'occupazione vennero prodotti 159 esemplari, la maggior parte dei quali acquisirono la designazione Do 24 T-1
Durante l'occupazione tedesca della Francia venne inoltre creata un'ulteriore linea di produzione a Sartrouville, negli stabilimenti della Société nationale de constructions aéronautiques du Nord (SNCAN) già Potez. Dopo gli iniziali 48 Do 24 acquisiti per la Luftwaffe, dopo la liberazione questo impianto produsse ulteriori 40 esemplari utilizzati operativamente dall'Aviation navale fino al 1952.
Al giugno 1940, momento in cui ci fu l'occupazione tedesca dei Paesi Bassi, 37 esemplari di produzione olandese e tedesca vennero inviati nelle Indie Orientali Olandesi. Fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, questi aerei conservarono le coccarde tricolore tondo usate dall'aeronautica militare fino a quel momento. Successivamente, al fine di evitare confusione con le coccarde britanniche o francesi, i velivoli olandesi adottarono le insegne triangolari di colore arancio bordate di nero.
Dopo l'invasione giapponese sei Do 24 superstiti vennero trasferiti alla Royal Australian Air Force nel febbraio 1942. Rimasero in servizio operativo con la RAAF nel ruolo di aereo da trasporto nei cieli della Nuova Guinea fino al 1944, rendendo il Do 24 uno dei pochi aerei in servizio operativo in entrambi gli schieramenti durante la seconda guerra mondiale.
Durante il conflitto, un Do 24 della Luftwaffe fu costretto ad un atterraggio forzato in territorio svedese, paese neutrale, e dopo essere stato sequestrato dalle autorità militari venne regolarmente pagato per poi essere acquisito dalla locale aeronautica militare rimanendo in servizio fino al 1952.
Nel 1944, 12 esemplari di costruzione olandese vennero consegnati alla Spagna con l'accordo che fossero utilizzati per la ricerca e salvataggio di piloti abbattuti di entrambe le parti. Dopo la guerra, alcuni Do 24 di costruzione francese si aggiunsero ai primi. Gli esemplari in forza all'Ejército del Aire rimasero in servizio operativo almeno fino al 1967, e probabilmente ancora per qualche anno dopo. Nel 1971 uno degli ultimi esemplari spagnoli venne restituito agli stabilimenti Dornier sul lago di Costanza per esporlo in mostra permanente.
Attualmente sono 4 gli esemplari completi giunti fino ai nostri giorni.
(DE) Palt Karsten, Dornier Do 24 & Do 24ATT, su das Flugzeuglexicon, http://www.flugzeuginfo.net. URL consultato il 9 settembre 2012.
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