Nel 1963 Bompiani pubblica la sua prima opera, la raccolta di racconti La scoperta dell'alfabeto, cui segue nel 1966 il suo primo romanzo, Il serpente. Scrive poi Salto mortale (tradotto in francese come Saut de la mort), per il quale nel 1970 a Parigi gli è conferito il Prix Médicis per il miglior autore straniero, assegnato quell'anno per la prima volta, e Dopo il pescecane, per il quale vince il Premio Brancati nel 1979. Per Testa d'argento, poi, gli viene conferito il Premio Grinzane Cavour nel 1989 assieme a Stefano Jacomuzzi e Raffaele La Capria.
Scrive quindi Le pietre volanti, uno dei suoi romanzi di maggior successo, per il quale vince il Premio Viareggio e il Premio Feronia nel 1992.
Nel 1997 Arnoldo Mondadori Editore pubblica quello che è forse il suo romanzo più noto, Itaca per sempre, nel quale racconta, riprendendo inizialmente la Odissea, il ritorno di Ulisse ad Itaca e, in particolare, il risentimento di Penelope, "che in Omero è appena abbozzato[1][...] si viene così innescando un dramma intimo che attira nel suo vortice anche Ulisse, il quale giungerà a dubitare, non tanto della fedeltà della donna, ma di sé".
Muore a 80 anni a Roma nel 2008, dove gli viene dedicata una mostra omaggio nel giugno 2009; riceve sepoltura presso il cimitero di Orvieto. Dal 2010 il Premio Luigi Malerba di narrativa e cinema è dedicato a opere inedite e sceneggiature. Nel settembre 2016 esce il Meridiano Mondadori contenente una scelta antologica di romanzi e racconti di Malerba.
Malerba, attraverso quarant'anni di attività, ha dimostrato una vasta gamma di interessi:
la passione per la storia. Attraverso un'attenta documentazione storica Malerba, attratto dal mondo classico e dalla civiltà cinese, li ricreò nei suoi romanzi; Le Rose Imperiali (1974), Fuoco Greco (1990) o Itaca Per Sempre (1997) ne sono una testimonianza. Questa sua passione lo spinse infatti a viaggiare molto soprattutto in Oriente: Cina, Giappone, Thailandia, Hong Kong e Macao sono alcuni dei luoghi in cui si recò personalmente.
i dialetti e le lingue dimenticate. Egli li affrontò nell'opera Le parole abbandonate (1977) in cui viene rappresentato il mondo contadino con il disagio di assistere alla dispersione di un prezioso patrimonio culturale, soprattutto linguistico (come si sta verificando attraverso la scomparsa dei dialetti). Conoscere un dialetto per l'autore significa avere radici più profonde nella tradizione culturale dalla quale si proviene.
il cinema e la pubblicità. La sua attività di sceneggiatore e soggettista cinematografico e televisivo è infatti piuttosto ricca. Cominciò negli anni cinquanta dando vita a "Sequenze", una rivista di cinema nella sua città; poi collaborò con il regista Alberto Lattuada alla scrittura della sceneggiatura di film quali Il cappotto, e La lupa. Per la televisione scrisse altre cose, dalla mini serie Madame Bovary, alla saga eroicomica di ambientazione medioevale dal titolo Tre nel mille. Malerba non smise mai di essere creativo e diresse, negli anni sessanta, una società pubblicitaria. La pubblicità fu un suo grande interesse e arrivò ad inserire pagine pubblicitarie in Città e dintorni (2001), al fine di abbassarne il prezzo di vendita.
"Scrittore divertente e divertito, Malerba è un curioso: curioso del linguaggio, della storia, del costume, degli intrecci e delle coincidenze della vita. Non a caso passa dal romanzo al saggio linguistico, alle sceneggiature per cinema e televisione, ai racconti per ragazzi"[3].
Umberto Eco, nel ricordarlo ha detto: "Molti lo hanno accostato agli scrittori postmoderni. Ma la definizione funziona fino a un certo punto. L'autore di Salto mortale si comporta sempre in modo maliziosamente ironico, con svelamenti e ambiguità"[4].
Ha scritto invece Walter Pedullà: "Malerba corteggia il linguaggio che sia fattore di squilibrio. E questo sembra l'unica realtà possibile. [...] Il gesto più congeniale a Malerba è lo svuotamento. E di questo "fa il pieno": cioè il suo linguaggio è dappertutto linguaggio che scava"[5].
E Paolo Mauri: "Malerba si muoveva nell'ambito della neoavanguardia: gli piaceva l'idea che qualcuno rovesciasse i tavoli delle vecchie discussioni e azzardasse prove nuove, sperimentali. Così con i romanzi Il serpente e Salto mortale cominciò a giocare sul filo del paradosso, con indagini che non portano a nulla, eroi partoriti dalla mente dello scrittore e fatti vivere sulla pagina salvo poi svelare il trucco e un linguaggio nuovo, assolutamente originale. Avrebbe poi continuato, di romanzo in romanzo, rinnovandosi continuamente nei temi e nei modi".[6]
Le galline pensierose, Torino, Einaudi, 1980; nuova ed. con 146 storielle, Milano, Mondadori, 1994; nuova ed. con 9 storielle inedite, Macerata, Quodlibet, 2014
Romanzi e racconti, saggio introduttivo di Walter Pedullà, Collana I Meridiani, Milano, Mondadori, 2016, ISBN978-88-046-6934-0. [contiene: La scoperta dell'alfabeto, Il serpente, Salto mortale, Il pataffio, Testa d'argento, Il fuoco greco, Le pietre volanti, Fantasmi romani]
^Premio letterario Viareggio-Repaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 2 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).
^Premio Feronia, su .romatoday.i. URL consultato il 2 maggio 2019.
Paolo Mauri, Malerba, La nuova Italia ("Il Castoro" n. 122), Firenze, 1961.
Giuliano Manacorda, Letteratura italiana d'oggi 1965-1985, Editori Riuniti, Roma, 1972, pp. 129–131.
Armando La Torre, La magia della scrittura: Moravia, Malerba, Sanguineti, Bulzoni, Roma, 1987.
Francesco Muzzioli, Malerba: la materialità dell'immaginazione, Bagatto, Roma, 1988.
Paola Gaglianone (a cura di), Conversazione con Luigi Malerba: elogio della finzione, con un saggio critico di Antonio Errico, Nuova omicron, Roma, 1998.
Walter Pedullà, Antirealisti astrattisti informali: Luigi Malerba, in Nino Borsellino e Walter Pedullà (a cura di), Storia generale della letteratura italiana, Federico Motta, Milano, 2004, vol. XV, pp. 289–304.
Marco Ricciardi, Il macrocosmo informale della realtà e il microcosmo menzognero del simbolico ne "L'Illuminista", n°17/18, Ponte Sisto, Roma 2006; Vicende romanzesche di un racconto, ne "Il caffè illustrato" n°43/44, luglio/ottobre 2008; Avventure di Malerba in "Rossocorpolingua", Anno IV, n.1, marzo 2021; Fantasmi romani ovvero: il borghese narratore e menzognero di Malerba, ne "L'Illuminista", n°58/59/60, anno XXII, Ponte Sisto, Roma 2021, pp. 151-160
Anna Chiafele. Sfumature di giallo nell’opera di Luigi Malerba. Rubbettino Editore, 2016.
La rivista L'Illuminista ha pubblicato un numero monografico su Luigi Malerba (numero 17/18, anno VI, 2006) che contiene testi inediti dell'autore, interviste, una selezione di recensioni e i seguenti saggi (editi e inediti):