Arcidiocesi di Lublino Archidioecesis Lublinensis Chiesa latina | |||
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Diocesi suffraganee | |||
Sandomierz, Siedlce | |||
Arcivescovo metropolita | Stanisław Budzik | ||
Ausiliari | Artur Grzegorz Miziński[1], Józef Wróbel, S.C.I.[2], Adam Piotr Bab[3] | ||
Presbiteri | 986, di cui 804 secolari e 182 regolari 1.064 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 232 uomini, 485 donne | ||
Abitanti | 1.103.486 | ||
Battezzati | 1.049.858 (95,1% del totale) | ||
Stato | Polonia | ||
Superficie | 9.108 km² | ||
Parrocchie | 271 (25 vicariati) | ||
Erezione | 22 settembre 1805 | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista | ||
Indirizzo | ul. Ks. Prymasa Stefana Wyszyńskiego 2, 20-105 Lublin, Polska | ||
Sito web | archidiecezjalubelska.pl | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc?) | |||
Chiesa cattolica in Polonia | |||
L'arcidiocesi di Lublino (in latino Archidioecesis Lublinensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Polonia. Nel 2021 contava 1.049.858 battezzati su 1.103.486 abitanti. È retta dall'arcivescovo Stanisław Budzik.
L'arcidiocesi comprende la parte centrale del voivodato di Lublino, in Polonia.
Sede arcivescovile è la città di Lublino, dove si trova la cattedrale dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. Nell'arcidiocesi sorgono anche 4 basiliche minori: la basilica della Natività della Beata Vergine Maria a Chełm; la basilica di Sant'Anna a Lubartów; la basilica di San Stanislao a Lublino; e la basilica di Sant'Adalberto di Praga a Wąwolnica.
Il territorio si estende su 9.108 km² ed è suddiviso in 27 decanati e in 271 parrocchie.
La provincia ecclesiastica di Lublino, istituita nel 1992, comprende le seguenti suffraganee:
Le origini della diocesi di Chełm sono legate ad un'antica diocesi medievale istituita a Łuków, a 100 km circa a nord-ovest di Chełm, come pied-à-terre della missione di evangelizzazione della tribù lituana dei Jadvinghi. È noto infatti il vescovo missionario Enrico, domenicano, nominato dal legato Alberto nel 1248. Una lettera di papa Innocenzo IV del 13 luglio 1254 autorizzò la separazione di Łuków dalla diocesi di Cracovia per la creazione di una nuova diocesi; è probabile che il vescovo Bartolomeo, francescano, sia stato designato per questa sede il 1º febbraio 1257.[4]
C'è una lacuna di oltre un secolo tra la nomina di Bartolomeo e quella del primo vescovo noto di Chełm, Tomasz da Sienno, ausiliare di Cracovia, nominato nel 1358 e confermato dal papa l'anno successivo.[5] Tuttavia la diocesi ebbe una stabile consistenza solo dopo che Ladislao II di Polonia la dotò di terre, attribuendole al contempo chiari confini e istituendo il capitolo dei canonici (1429). Con Jan Biskupiec i vescovi di Chełm erano membri di diritto del senato polacco, di cui occupavano il decimo posto nell'ordine gerarchico.[6]
Originariamente la diocesi era suffraganea dell'arcidiocesi di Gniezno, ma già nel 1377 entrò a far parte della provincia ecclesiastica di Halyč, la cui sede dal 1412/1414 fu traslata a Leopoli.
Il 17 ottobre 1424 papa Martino V attribuì alla diocesi di Chełm il territorio del distretto di Lublino, in precedenza soggetto alla diocesi di Cracovia (oggi arcidiocesi), ma per la resistenza del vescovo di Cracovia, il vescovo di Chełm rinunciò all'ampliamento territoriale.
Sembra che nel corso del XV secolo, i vescovi di Chełm non ebbero una stabile residenza: si trovano infatti a Hrubieszów nel 1473 e a Krasnystaw nel 1490; in questa città ebbero la loro sede episcopale fino al 1664 e poi ancora dal 1773 al 1805, periodo in cui fu cattedrale della diocesi la chiesa di San Francesco Saverio; dal 1664 al 1773 sede della diocesi fu l'antica città episcopale di Chełm, dove fungeva da cattedrale la chiesa dei Santi Apostoli. Nel XVIII secolo, sede residenziale dei vescovi era il castello di Skierbieszów, di cui oggi non resta quasi più nulla.
Nel corso del XVI secolo si succedettero sulla cattedra episcopale oltre 15 vescovi e altri 26 governarono nei due secoli successivi, con pontificati di breve durata. Questa situazione era giustificata dalla estrema povertà della mensa vescovile e dal fatto che la sede di Chełm divenne col tempo solo una diocesi di passaggio per aspirare a posti migliori; così quattro vescovi di Chełm arrivarono più tardi ad occupare la sede primaziale di Gniezno e cinque quella altrettanto importante di Cracovia; la stessa cronotassi dei vescovi di Chełm mostra come pochissimi furono i vescovi che morirono in sede.
Nel 1600 fu fondata l'accademia di Zamość, una delle più importanti della Polonia, soprattutto nella formazione del clero. Sono noti quattro sinodi diocesani in epoca tridentina, celebrati nel 1606, 1624, 1694 e 1717. A quest'ultimo sinodo prese parte anche il vescovo greco-cattolico di Chełm, Józef Lewicki, con il suo clero; tra le decisioni che vi furono prese ci fu quella della fondazione del seminario diocesano a Krasnystaw, che sostituì nella formazione dei preti l'accademia di Zamość, e che in seguito fu trasferito a Chełm e poi a Lublino, dove esiste tuttora.
In seguito alla prima spartizione della Polonia (1772), i decanati meridionali della diocesi si trovarono a far parte dell'impero austriaco e furono annessi alla diocesi di Przemyśl (oggi arcidiocesi). Tuttavia l'8 agosto 1790 acquisì larghe porzioni di territorio dalla diocesi di Cracovia,[7] comprensivi delle città di Lublino e di Kielce, e contestualmente assunse il nome di diocesi di Chełm e Lublino.[8]
Prima del 1772 la diocesi comprendeva 88 parrocchie, suddivise in 10 decanati ed un totale di circa 82.000 fedeli. Dopo il 1790 il territorio diocesano aumentò notevolmente: le parrocchie salirono a 153, suddivise in 12 decanati per un totale di circa 400.000 fedeli.
In seguito alla terza spartizione della Polonia (1795), la parte orientale della diocesi entrò a far parte dell'impero russo e nel 1798 venne incorporata nella diocesi di Luc'k. La sede episcopale e la cattedrale di Krasnystaw si trovavano oramai ai margini orientali della diocesi. Il 13 giugno 1805 la metà occidentale del territorio diocesano, sulla riva sinistra della Vistola, venne ceduta a vantaggio dell'erezione della diocesi di Kielce (dove fu trasferito il capitolo dei canonici di Tarnów). Il 22 settembre dello stesso anno, in forza della bolla Quemadmodum Romanorum Pontificum di papa Pio VII, la sede episcopale venne traslata a Lublino e la diocesi cambiò il nome in "diocesi di Lublino".
Il 30 giugno 1818, con la bolla Ex imposita nobis di papa Pio VII, cedette una porzione di territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Janów o Podlachia. Contestualmente, la diocesi fu resa suffraganea dell'arcidiocesi di Varsavia e i suoi confini furono fatti coincidere con quelli del voivodato di Lublino, uno degli 8 voivodati, in cui era suddiviso il Regno del Congresso.
Nel 1882 i vescovi di Lublino divennero amministratori apostolici della diocesi di Janów o Podlachia, fino al 1918.
La bolla Vixdum Poloniae unitas di papa Pio XI del 28 ottobre 1925, con cui furono riorganizzate le diocesi della Polonia, apportò lievi modifiche alla sede di Lublino, che perse una parrocchie a vantaggio della diocesi di Janów o Podlachia, e dalla quale ricevette 5 parrocchie.[9]
Nel 1926 la diocesi comprendeva 21 decanati e 211 parrocchie, con 343 sacerdoti diocesani e 23 religiosi, e una popolazione cattolica di poco inferiore al milione di fedeli.[10]
Il 25 marzo 1992, nell'ambito della riorganizzazione delle diocesi polacche voluta da papa Giovanni Paolo II con la bolla Totus tuus Poloniae populus, la diocesi ha subito alcune modifiche territoriali: una parte del territorio è stata ceduta a vantaggio dell'erezione della diocesi di Zamość-Lubaczów[11], mentre altre porzioni di territorio sono state scambiate con la diocesi di Sandomierz[12]. Contestualmente Lublino è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana, con le attuali diocesi suffraganee.
Nel 2009 è stata istituita la sede titolare di Chełm, a ricordo dell'antica sede vescovile.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
L'arcidiocesi nel 2021 su una popolazione di 1.103.486 persone contava 1.049.858 battezzati, corrispondenti al 95,1% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
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battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1949 | 1.115.000 | 1.126.000 | 99,0 | 471 | 415 | 56 | 2.367 | 84 | 628 | 251 | |
1970 | 1.411.500 | 1.615.000 | 87,4 | 768 | 645 | 123 | 1.837 | 165 | 1.028 | 253 | |
1980 | 1.492.520 | 1.739.360 | 85,8 | 873 | 721 | 152 | 1.709 | 220 | 923 | 274 | |
1990 | 1.554.010 | 1.793.678 | 86,6 | 1.098 | 918 | 180 | 1.415 | 359 | 1.100 | 403 | |
1999 | 1.028.977 | 1.064.557 | 96,7 | 1.228 | 987 | 241 | 837 | 415 | 742 | 252 | |
2000 | 1.032.007 | 1.049.797 | 98,3 | 1.272 | 1.021 | 251 | 811 | 422 | 809 | 253 | |
2001 | 1.049.435 | 1.070.017 | 98,1 | 1.146 | 936 | 210 | 915 | 398 | 752 | 252 | |
2002 | 1.039.400 | 1.066.467 | 97,5 | 1.266 | 1.061 | 205 | 821 | 405 | 677 | 254 | |
2003 | 1.093.215 | 1.124.414 | 97,2 | 1.267 | 1.060 | 207 | 862 | 405 | 684 | 254 | |
2004 | 1.070.000 | 1.097.570 | 97,5 | 1.370 | 1.148 | 222 | 781 | 402 | 723 | 256 | |
2013 | 1.024.394 | 1.132.984 | 90,4 | 1.569 | 1.335 | 234 | 652 | 293 | 614 | 269 | |
2016 | 1.054.371 | 1.092.361 | 96,5 | 1.043 | 828 | 215 | 1.010 | 277 | 576 | 271 | |
2019 | 1.027.421 | 1.079.144 | 95,2 | 1.023 | 832 | 191 | 1.004 | 251 | 534 | 271 | |
2021 | 1.049.858 | 1.103.486 | 95,1 | 986 | 804 | 182 | 1.064 | 232 | 485 | 271 |
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